Sbarcati 75 migranti. L'assessore alle Politice sociali: "Siamo in affanno, strutture di accoglienza sature"

Sono iniziate le operazioni di sbarco al porto di Napoli dalla Geo Barents, la nave di soccorso e ricerca della Ong Medici senza Frontiere. I primi a toccare terra sono stati donne e bambini. “Hanno già cominciato a sbarcare le famiglie e i minori accompagnati. Stanno procedendo dopo le visite mediche. Sono scioccati per la situazione, per il momento, ma dal punto di vista della salute stanno abbastanza bene. Sono stabili”, fa sapere Juan Matías Gil, capomissione della Geo Barents. “Fanno questi viaggi per disperazione. Mamme e famiglie che devono affrontare questo modo di viaggiare perché non hanno alternative sicure per farlo senza rischiare la propria vita e quella delle persone a cui vogliono più bene”, aggiunge Gil, precisando che, dal momento del soccorso, sono servite 72 ore di navigazione per approdare a un porto sicuro. “Napoli dista 900 chilometri dal luogo in cui abbiamo prestato soccorso. Ci sono tanti altri porti più vicini per una quantità così piccola, 75 persone. Ma abbiamo visto che questa è la pratica: mandarci più lontano, metterci più giorni per arrivare, in condizioni meteo non ottime, altrettanti giorni per rientrare in zona. Quindi, almeno per una settimana non potremo essere operativi”, conclude Gil con una nota polemica verso il governo. “L’iter dell’accoglienza allo sbarco è semplicissimo”, spiega Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli. “Adesso saranno accolti all’Ospedale del Mare, nel residence. Gli assistenti sociali creeranno una scheda per ogni minore non accompagnato e si cercherà di capire qual è la struttura idonea per l’ospitalità. Non neghiamo che noi siamo in affanno. Le nostre strutture di accoglienza sono sature”, aggiunge Trapanese.

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