Dal Governo 660 milioni di euro per nuovi alloggi
Continua ad allargarsi, in Italia, la protesta delle tende contro il caro affitti per le case degli studenti: Milano, Roma, Padova, Pavia, Venezia, Firenze, Perugia, Bologna, città alle quali, il prossimo venerdì si unirà anche Trento. Dal Consiglio dei ministri arrivano 660milioni subito per nuovi posti letto con un emendamento proposto al Dl Pa dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. L’emendamento riguarda le misure di incentivazione al cosiddetto housing universitario .
Censimento degli immobili dismessi
La ministra per l’Università, Anna Maria Bernini, ha annunciato un censimento degli immobili dismessi da destinare agli studenti, con il coinvolgimento anche di Regioni, Comuni e i sindaci metropolitani. “Abbiamo 40mila posti letto pre-Pnrr, già esistenti. Noi ne abbiamo fatti 7.500, un 15% in più. Con 400 milioni faremo un 30% in più. Ma vogliamo andare avanti e io ho chiesto la collaborazione di tutti”, ha affermato.
Un tavolo coi sindaci
A Milano, città dove è nata la protesta contro il caro affitti per gli studenti, il sindaco Beppe Sala ha fatto sapere che lunedì Bernini convocherà un tavolo con i primi cittadini per cercare di affrontare la questione. “Stamattina ho sentito la ministra – ha affermato Sala – mi ha detto che lunedì farà una convocazione, le ho chiesto di convocare i sindaci delle principali città, ne ho parlato anche questa mattina con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri”. “Valditara – ripete – non ha nemmeno competenza per parlare e non so perché parla”. Sala sentirà rettori e studenti per fare il punto delle difficoltà e ha rimarcato che in città ci sono “solo 13mila posti letto” a disposizione degli studenti. “Milano è solo la punta dell’iceberg”, il caro affitti è “un po’ l’altro lato della medaglia del successo”. “Dopo l’Expo i valori delle case sono aumentati del 50% – ha affermato – non è che va accettato, ma purtroppo è un fatto di realtà”. “Quale è il modello alternativo se non continuo lavoro per soluzione? – ha sottolineato – Milano è davvero unica città europea e, se paragonata, siamo a livello inferiore, ora siamo davanti a uno choc”.
Tende anche davanti al ministero
Nel pomeriggio, le tende sono state montante davanti alla sede del Ministero dell’Università a Roma. “Quello che chiediamo è un reddito studentesco che vada a garantire il diritto allo studio pagato dalle aziende private che da anni speculano sulla ricerca universitaria”, ha spiegato Elettra Luna Lucassen, studentessa della Sapienza che da questa mattina con alcuni colleghi ha posato le tende sul marciapiede di fronte al Ministero. “La realtà non dà ragione a Valditara che ci accusa di polemica strumentale che viene portata avanti solo nelle città governate dal centrosinistra – ha concluso – ma vogliamo soluzioni concrete e che siano strutturali quanto lo è il problema”.
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