Foggia, i funerali della 16enne uccisa dal padre

Si sono svolti questa mattina i funerali di Gessica Malaj, la ragazza di 16 anni di Torremaggiore (Foggia), uccisa a coltellate dal padre Taulant Malaj, 45 anni, panettiere di origine albanese, nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi, nel loro appartamento. La ragazza ha cercato di difendere la madre dalla furia del padre che, poco prima, sempre a coltellate aveva ucciso il vicino di casa Massimo De Santis, 51 anni, ritenuto l’amante della moglie, rimasta ferita. Taulant Malaj è ristretto nel carcere di Foggia dal 7 maggio con l’accusa di duplice omicidio e tentato omicidio e davanti al gip del tribunale del capoluogo dauno ha confessato. 

Tefta Malaj, la mamma della 16enne, in mattinata ha lasciato per qualche ora il reparto di chirurgia generale del Policlinico di Foggia per partecipare ai funerali della figlia nella chiesa del Gesù Divino Lavoratore a Torremaggiore (Foggia). La donna, ferita ma sopravvissuta ai colpi del marito che ha anche ucciso un vicino di casa, è arrivata in chiesa sospinta su una sedia a rotelle e circondata da famigliari. 

“Teft Malaj, contrariamente a quanto le avevano consigliato i medici, questa mattina ha firmato la liberatoria per lasciare il reparto dell’ospedale in cui era ricoverata a causa delle coltellate inferte dal marito. Non intendeva assolutamente mancare“. Così a LaPresse l’avvocato Michele Sodrio che rappresenta la 39enne moglie di Taulant Malaj, 45 anni, il panettiere di origine albanese, residente a Torremaggiore, in provincia di Foggia, che nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi ha ucciso a coltellate il vicino di casa Massimo De Santis, 51 anni, ritenuto l’amante della moglie, rimasta ferita, e la figlia Gessica, 16 anni, che ha tentato di difendere la madre. 

“In questo momento il mio impegno è rivolto alla madre e al suo bambino di 5 anni, che spero possano trovare aiuto dalle istituzioni, per essere sistemati in un luogo diverso da quello della mattanza. Anche qui vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Ho inviato una richiesta al sindaco di Torremaggiore per chiedere un contributo straordinario finalizzato al pagamento del canone di affitto in un’altra abitazione perché è evidente che una volta dimessa, non potrà tornare a vivere in quel posto maledetto” le parole dell’avvocato.”Con il figlio di 5 anni, almeno per qualche mese, vivrà a Torremaggiore. In questo momento ha bisogno di aiuto, non potendo lavorare. Mi auguro, quindi, che ci sia”.