Crescono i rischi per la salute per volontari e cittadini nelle zone dell’Emilia-Romagna dove l’acqua non è ancora defluita dopo le alluvioni degli ultimi giorni. La regione però ha escluso un allarme sanitario, pur raccomandando i cittadini a utilizzare prudenza a causa dei pericoli delle acque alluvionali. La Ausl della Romagna ha pubblicato un vademecum con indicazioni e norme di comportamento da tenere. Ecco cosa contiene:
Tra i pericoli potenziali elencati dall’Ausl si segnalano tetano e infezioni gastrointestinali. A riguardo si consiglia, rispettivamente, di essere in possesso di vaccinazione antitetanica in corso di validità e di non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango, lavandole più spesso possibile con acqua e sapone. Si invitano inoltre i cittadini a consultare il sito internet del proprio comune per verificare se l’acqua corrente sia potabile. Per quanto riguarda l’elettricità, si ricorda di non accendere luce o elettrodomestici se l’impianto o le prese sono state bagnate.
I volontari che si occupano della rimozione e dello smaltimento del fango devono essere dotati di: guanti e stivali in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile; abbigliamento lavabile a 60°; se possibile occhiali o visiera in materiale lavabile e disinfettabile.
Si consiglia di evitare il contatto con le acque alluvionali per non contaminarsi con acqua o suolo inquinati. Quando questo è inevitabile, però, la Ausl raccomanda di attraversare acque poco profonde indossando stivali o calzature robuste. In caso di contatto con il fango, occorre indossare i guanti e lavare bene le mani con sapone e acqua corrente al termine. In caso di lesioni della cute, si deve proteggere ogni lesione, escoriazione, ferita da taglio con medicazioni impermeabili per evitare infezioni della pelle. Da evitare rigorosamente, inoltre, di far giocare bambini con il fango o con l’acqua.