Coppie omogenitoriali di donne, di cui una madre biologica, hanno fatto ricorso, all'estero, della procreazione medicalmente assistita

Il tribunale di Milano ha ritenuto inammissibili i ricorsi proposti dalla Procura di Milano per l’annullamento delle trascrizioni e atti di nascita registrati a Milano nel 2023 di 3 figli nati da coppie omogenitoriali di donne, di cui una madre biologica, che hanno fatto ricorso, all’estero, della procreazione medicalmente assistita. Lo fanno sapere in una nota congiunta il presidente del tribunale di Milano, Fabio Roia, e il presidente dell’ottava sezione civile ‘Famiglia’, Giovanni Battista Rollero. Per il collegio Manfredini-Cosmai-Stuccillo “l’annullamento della trascrizione” non può essere “realizzato attraverso il procedimento di rettificazione” ma sarebbe invece necessaria “una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio“.

“Una volta che la dichiarazione sia sta accettata, anche se per compiacenza, per errore o in violazione della legge – proseguono i giudici – il riconoscimento effettuato non potrà essere contestato e quindi rimosso” senza “ricorrere al modello di tutela che il nostro ordinamento prevede per rimozione dello status di figlio (impugnazione del riconoscimento per difetto di velocità, disconoscimento di paternità, contestazione di stato” con un “procedimento svolto secondo le forme e con la pienezza di garanzie” e “con la specifica garanzia della nomina di un curatore speciale del minore”.

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