Dopo i recenti casi dichiarano: "Cosa faremo? Non lo sappiamo, ma di certo non ci arrenderemo"
Tiene ancora banco il tema delle trascrizioni all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, e nel giorno del Pride a Milano le testimonianze si moltiplicano. Marco e Luigi stanno insieme da quando erano ragazzini, si sono sposati, sono “uniti civilmente”, e hanno un bimbo. “È figlio nostro”, dicono a LaPresse che li intercetta in attesa dell’inizio del Pride a Milano. Preferiscono non dire dove vivono.
“Siamo andati in America per avere nostro figlio, ha una mamma ‘surrogata’ (è nato, cioè, da maternità surrogata, ndr) – raccontano – Abbiamo il terrore che dopo Milano e Padova, questo vento arrivi ovunque”. “Cosa faremo? Non lo sappiamo, ma di certo non ci arrenderemo”, assicurano.Il piccolo adesso ha quasi 6 anni, a settembre inizierà la scuola primaria – le vecchie elementari. “Non temiamo il giudizio degli altri, Elia ha già frequentato la materna – sottolineano – Non abbiamo mai avuto alcun problema né alle riunioni né alle feste. Siamo una famiglia come tutte le altre”.
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