L'ex sindaca era stata condannata a 18 mesi per i fatti del 3 giugno 2017, 1500 i feriti e due le donne morte per le lesioni
L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è stata condannata anche in appello per i fatti di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Confermata per lei la pena a 18 mesi di reclusione. Ne ha dato notizia lei stessa sui social: “Il mio pensiero in qualità di donna e rappresentante delle istituzioni, al di là di ogni questione giudiziaria, è sempre stato rivolto alle vittime e ai loro affetti. Come molti di voi ricorderanno, un gruppo di malintenzionati armati di spray urticante scatenò il panico in piazza durante la proiezione della finale di Champions League per rubare gioielli e preziosi. Nel caos che generarono, molte persone rimasero ferite e due persero la vita. Per questo folle gesto i quattro rapinatori stanno scontando una pena definitiva di 10 anni per omicidio preterintenzionale. Ed è per le conseguenze di questo stesso gesto che sono stata chiamata anche io, in quanto Sindaca all’epoca, a rispondere di quanto accaduto”, ha scritto l’ex sindaca pentastellata su Facebook. I feriti durante la serata della finale di Champions Juve-Real furono oltre 1500, e due donne sono morte in seguito alle lesioni riportate quella sera.
L’ex sindaca: “Sempre difesa in processi a testa alta”
“Naturalmente rispetto questa sentenza ma, una volta rese note le motivazioni, presenterò ricorso in Cassazione, sicura di poter far valere le mie tesi difensive nel prossimo grado di giudizio – ha aggiunto l’ex prima cittadina -. Come sapete, mi sono sempre difesa dalle accuse all’interno dei processi, senza timore e a testa alta e continuerò a farlo. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine, soprattutto durante quei giorni estremamente difficili dal punto di vista professionale e umano”.
Anche l’ex capo di gabinetto di Appendino, Paolo Giordana, e l’ex presidente di Turismo Torino, Maurizio Montagnese, sono stati condannati in appello a 18 mesi. Assolti invece l’ex questore di Torino Angelo Sanna e l’ex capo di gabinetto della questura Michele Mollo. Per tutti gli altri imputati nel processo per i fatti di piazza San Carlo a Torino, è stata confermata in appello la sentenza di primo grado.
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