Centinaia di persone si sono radunate a Primavalle per ricordare Michelle Causo, la 17enne uccisa il 28 giugno. ‘Con Michelle nel cuore. Vittime mai più’, lo striscione che i suoi compagni di scuola hanno voluto attaccare all’esterno dell’istituto ‘Gassman‘ di via Pietro Maffi, a Roma, dove studiava la ragazza. Davanti la scuola il banco di Michelle dove i suoi amici hanno adagiato commossi dei mazzi di fiori.
Tanti palloncini bianchi a azzurri e rossi con scritto ‘sempre con noi’, bianco come il colore delle magliette con il viso sorridente di Michelle che indossano i tanti ragazzi con gli occhi lucidi. In cima al corteo il nonno e la mamma della ragazza, ricordano una ragazza con “il cuore d’oro. Era soave, aiutava le persone intervenendo sempre con il sorriso”, racconta il nonno. “Mia figlia era sempre in zona, vicino casa. I figli devono vivere. Lei con me aveva la piena libertà di parola. Mia figlia mi diceva tutto, io sapevo tutto di mia figlia“, dice la mamma. Presente anche il fidanzato Valerio con una maglietta gialla con la foto della giovane e la scritta ‘amore mio’. In prima fila anche il papà che si è lasciato andare ad uno sfogo: “Dove sta lo Stato? Questa gente deve morire in carcere senza nessuno che lo va a trovare, come i vermi. Non sono animali sono vermi perché gli animali ragionano i vermi no”, ha urlato davanti al luogo dove è stata trovato il cadavere della figlia. Le persone radunate hanno urlato ‘giustizia per Michelle’.
“Una ragazza con luci e ombre”, così Luisa De Acutis, professoressa di scienze motorie al Liceo Gassman di via Pietro Maffi a Roma e docente di Michelle ricorda la ragazza. “Ultimamente non non veniva più a scuola, Michelle aveva fatto tante assenze. Abbiamo cercato i contatti con la famiglia, poi hanno mandato un certificato medico perché era morta sua nonna”, spiega la professoressa, raccontando di una zona di Roma “particolare” dove lavorano tante associazioni. “Stiamo veramente facendo i miracoli ma evidentemente non basta, c’è qualcosa di più forte che ogni volta ci deve portare a riflettere, a ritrovarci tutti insieme, a riproporci con altri progetti per i giovani, contro il disagio”.
Mentre la gente del quartiere di Michelle sfila per le strade dove la giovane è cresciuta proseguono le indagini sul 17enne, detenuto nel carcere minorile di Casal del Marmo, al quale viene contestata l’accusa di omicidio aggravato da occultamento e vilipendio del cadavere. Gli inquirenti attendono i risultati definitivi dell’esame autoptico che evidenzieranno se il decesso della vittima sia avvenuto in pochi minuti o in tempi più lunghi.
Sotto analisi anche i cellulari posti sotto sequestro, per sapere se l’aggressore abbia avuto contatti con altre persone, prima o dopo l’omicidio. Chi indaga vuole escludere che un complice possa aver aiutato il 17enne a disfarsi del corpo della vittima. Verifiche anche sul telefono di Michelle, per capire che tipo di relazione ci fosse tra la vittima e chi l’ha accoltellata.