La sorella maggiore di Emanuela in conferenza stampa a Roma

“Per prima cosa non esiste nessuno stupro. Secondo, è una cosa che risale al 1978. Lavoravamo insieme con mio zio e ha fatto delle semplici avance verbali ma quando ha capito che non c’era alcuna possibilità ha smesso. In quel momento fui scossa e ne ho parlato subito con il mio fidanzato. Ma si è chiusa in poco tempo”. Così la sorella maggiore di Emanuela Orlandi, Natalina, sulla presunta pista che vedrebbe un atto di violenza sessuale nei suoi confronti legato al rapimento della ragazza vaticana. “L’unica altra persona con cui mi sono confidato è stato il mio sacerdote. Sbagliato o giusto che sia il comportamento di mio zio non c’è stato altro”, aggiunge la donna in conferenza stampa nella sede dell’Associazione Stampa Estera assieme al fratello Pietro e all’avvocata.

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