Così a LaPresse Pietro Orlandi, fratello di Emanuela scomparsa 40 anni fa
“Questo scaricabarile lo trovo molto imbarazzante. Diddi e chi per lui scaricano tutto su Lo Voi, dicendo che hanno consegnato tutti i documenti con il segreto istruttorio e quindi da come leggo nella nota la fuga di notizie è tutta colpa della procura capitolina. Io ne leggo un’accusa diretta a Lo Voi, mi auguro che ora lui risponda”. Così a LaPresse Pietro Orlandi dopo la nota della Sala stampa Vaticana. “Poi io vorrei capire come è possibile che non è stato violato il sigillo della confessione. Mia sorella Natalina si è confessata dal monsignore e quest’ultimo ha scritto nella lettera a Casaroli il contenuto di questa confessione e l’ha consegnata a Sica. Motivo per il quale mia sorella è stata sentita in procura, altrimenti Natalina non avrebbe mai parlato di un fatto accaduto cinque anni prima che non ha nessun legame con la vicenda di Emanuela. Il segreto della confessione è stato violato, la mettessero come vogliono”, ha concluso Pietro.
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