Individuate alcune piccole carenze tecniche e amministrative durante un'ispezione di controllo
La Ocean Viking, nave di SOS Méditerranée, gestita in collaborazione con la Federazione internazionale della Croce Rossa, è stata posta in stato di fermo dalle autorità italiane per un periodo indefinito. La decisione è arrivata in seguito a un’ispezione di controllo dello Stato di approdo (Port State Control – PSC) durata sette ore e condotta dalla Guardia Costiera nel porto di Civitavecchia. Individuate alcune piccole carenze tecniche e amministrative.
“Purtroppo, una di queste carenze richiede un’indagine più approfondita, che coinvolga vari attori della certificazione e dell’armatore”, spiega la Ong. “Si tratta di un’interpretazione restrittiva della convenzione SOLAS (Safety of Life at Sea – 1974), un accordo internazionale che stabilisce gli standard minimi di sicurezza per la costruzione, l’equipaggiamento e il funzionamento delle navi. Riguarda elementi che non sono mai stati segnalati durante i sette PSC subiti dalla Ocean Viking negli ultimi quattro anni. Si tratta quindi di un’interpretazione sorprendente dei requisiti SOLAS, perché non in linea con l’applicazione standard della normativa in questione”, precisa SOS Méditerranée.
SOS Méditerranée: “Lavoriamo per trovare soluzioni”
La Ong, nel frattempo, fa sapere che “sta lavorando attivamente con tutte le parti interessate per trovare soluzioni che permettano di tornare in mare il prima possibile, dato che nel Mediterraneo quest’anno si sono già verificati molti tragici naufragi”. Il fermo della Ocean Viking arriva cinque giorni dopo un episodio molto vissuto dal suo equipaggio: venerdì 7 luglio, la guardia costiera libica ha sparato colpi d’arma da fuoco a meno di 100 metri dalle lance di soccorso umanitario con a bordo il personale e i naufraghi soccorsi – tra cui una donna e cinque minori non accompagnati – mentre cercavano di tornare alla Ocean Viking.
“Non solo le navi civili stanno riempiendo il vuoto mortale lasciato dagli Stati europei nel Mediterraneo centrale salvando vite umane, ma sono anche messe in pericolo dalla guardia costiera libica sponsorizzata dall’Ue che spara nelle vicinanze durante il salvataggio”, prosegue la Ong. “Vengono inviate in porti lontani per far sbarcare i sopravvissuti e in certi casi, come è capitato a noi questa volta, trattenute dalle autorità. La prima parte dell’anno è stata particolarmente devastante, con oltre 1.890 morti nel Mediterraneo; questa già triste realtà è ulteriormente aggravata dall’attuale fermo della Ocean Viking”.
Valeria Taurino: “Situazione nel Mediterraneo è preoccupante”
“La situazione nel Mediterraneo è molto preoccupante”, afferma Valeria Taurino, direttrice generale di SOS Méditerranée. “Gli operatori umanitari sono sotto attacco e i tassi di mortalità sono allarmanti. Abbiamo urgentemente bisogno di una presenza continua di navi di soccorso per aiutare il numero crescente di imbarcazioni in difficoltà. L’attuale fermo sta compromettendo in modo significativo la nostra capacità di salvare vite umane in acque internazionali”.
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