La fisioterapista 40enne aveva confessato l'omicidio lo scorso anno

Condannata a 16 anni di carcere Barbara Pasetti per l’omicidio di Luigi Criscuolo, l’ex commerciante 60enne noto a Pavia come Gigi Bici‘ per il suo lavoro di meccanico delle biciclette. Il gup di Pavia Pasquale Villani, davanti al quale si è celebrato il processo con rito abbreviato, ha riconosciuto nei confronti della fisioterapista 40enne la sussistenza di tutte le ipotesi di reato – omicidio volontario, occultamento di cadavere, detenzione illegale di arma e tentata estorsione, unite dal vincolo della continuazione – stabilendo una pena più alta di due anni rispetto a quella richiesta dalla Procura di Pavia a 14 anni di carcere. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro per ciascuna delle 5 parti civili costituite nel processo, con risarcimento da stabilirsi in sede civile.

L’omicidio, il ricatto e la confessione

Gigi ‘Bici’ era scomparso l’8 novembre 2021 e ritrovato privo di vita il 20 dicembre dello stesso anno. La svolta nelle indagini è arrivata all’interrogatorio del 5 ottobre 2022 nel quale Pasetti ha confessato: l’uomo sarebbe stato ucciso con un colpo alla tempia sparato da una rivoltella 7,65 mentre si trovava a bordo della propria auto parcheggiata in via G. Marconi 134 in frazione Calignano (Comune di Cura Carpignano, nel Pavese) l’8 novembre 2021. Dal 23 novembre al 21 dicembre Pasetti avrebbe finto che la vittima si trovasse ancora in vita per ricattare con minaccia le due figlie, Katia e Stefania Criscuolo (parti civili difese dagli avvocati Yuri e Graziano Lissandrin), e la compagna dell’uomo Valeriya Alyeksyeyeva per farsi consegnare 390mila euro (poi ridotti a 350mila). Per farlo si è finta la portavoce di un inesistente gruppo criminale dell’est Europa sostenendo di aver sequestrato Gigi Bici e continuando a mandare minacce e lettere minatorie a parenti e amici dello stesso.

Contestato anche l’occultamento di cadavere

Il 21 dicembre, a cadavere già ritrovato, finse di averlo appena ucciso come punizione per il mancato pagamento delle somme e tornò a chiedere soldi minacciando altri familiari con una lettera recapitata a una delle figlie dove si legge “Noi iniziare tra 8 giorni a prendere uno alla volta compagno Katia, sorella Stefania, figli piccolini e uccidere, e fare piccoli pezzi per cibo miei maiali”. La donna, unica imputata, era accusata anche dell’occultamento per aver posizionato il corpo di Criscuolo fuori dal cancello del retro di casa propria, coprendolo con dei rami e fogliame secco e simulando in seguito il ritrovamento da parte di suo figlio che aveva 8 anni.

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