Il presidente Impagliazzo: "Avevamo promesso che non li avremmo dimenticati"
Un gruppo di 22 rifugiati afghani è arrivato da Islamabad all’Aeroporto di Roma Fiumicino grazie al corridoio umanitario promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dal Ministero dell’Interno, della Difesa e con la cooperazione del governo pakistano. A questo gruppo si aggiungeranno altre 22 persone che arriveranno allo scalo romano nei prossimi giorni. All’aeroporto hanno trovato ad attenderli parenti e amici già in Italia.
Abbracci, lacrime e mazzi di fiori per genitori, sorelle e parenti con i quali si erano persi i contatti da anni. Chi non potrà contare su un ricongiungimento familiare verrà accolto dalle strutture della Comunità, presenti in diverse regioni per essere avviato verso l’integrazione. “Sono persone che avevano collaborato con l’Italia, gli Stati Uniti e altri Paesi dell’occidente e ai quali avevamo promesso che non li avremmo dimenticati”, ha spiegato il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. “Questa promessa oggi è mantenuta per un gruppo di loro e altri ne arriveranno. È un processo semplice che, attraverso una via legale, accoglie persone che hanno bisogno di aiuto”.
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