Ai domiciliari un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo. L'ex re dei paparazzi indagato per ricettazione

Un carabiniere e un politico del trapanese sono finiti ai domiciliari per aver tentato di vendere al fotografo Fabrizio Corona alcuni documenti segreti inerenti alle indagini sulla cattura dell’ex latitante Matteo Messina Denaro. Il carabiniere della Compagnia di Mazara del Vallo è Luigi Pirollo e il politico trapanese sarebbe il consigliere comunale Giorgio Randazzo.

Le intercettazioni da cui sono partite le indagini

A coordinare l’indagine sono stati il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Stando ad una primissima ricostruzione dei fatti uno dei due si sarebbe introdotto illegalmente nel sistema telematico dell’Arma estrapolando dei materiali riservati su Messina Denaro. L’intento era quello di venderli a Corona il quale con essi avrebbe realizzato uno scoop. Le indagini hanno preso il via, infatti, da alcune intercettazioni telefoniche a carico dello stesso Corona.

Gip, carabiniere ha trafugato oltre 700 file riservati

Luigi Pirollo, il carabiniere arrestato oggi nell’indagine della Dda di Palermo in merito la fuga di notizie sulla cattura del boss Matteo Messina Denaro, avrebbe trafugato 786 file riservati dal server dei carabinieri e li avrebbe consegnati al consigliere comunale di Mazara del Vallo Giorgio Randazzo, il quale avrebbe contattato Fabrizio Corona. È quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip. Il 25 maggio Corona incontra poi il direttore del giornale online Mow, Moreno Pisto insieme a Giorgio Randazzo. Pisto “resosi conto della riservatezza dei documenti- scrive il Gip- si era consultato con un amico giornalista, Giacomo Amadori” e si rivolse alla Polizia.

Gip, Corona attivo in ricerca scoop dopo arresto boss

Fabrizio Corona era “particolarmente attivo dopo l’arresto” di Matteo Messina Denaro “nella ricerca di scoop da rivendere ai media, su una della donne che aveva avuto modo di conoscere il latitante durante le cure cui entrambi si erano sottoposti presso la clinica La Maddalena“. È quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip.

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