L'attivista è uscito dal commissariato egiziano dove era detenuto. Tajani: "Nessun baratto su Regeni"

Dopo la grazia ottenuta dal presidente egiziano el-Sisi, Patrick Zaki è stato rilasciato dal commissariato egiziano in cui era denuto, poi rientrerà in Italia. La notizia del suo rilascio, accolta con gioia da più parti, è stata pubblicata ieri sulla gazzetta ufficiale e arriva all’indomani della condanna dello studente e attivista egiziano da parte del tribunale d’emergenza di Mansoura per la sicurezza dello Stato, a seguito della quale era stato nuovamente arrestato. Oltre a Zaki, nel decreto di grazia firmato da el-Sisi,  ci sono i nomi anche di altri tre uomini e due donne. Tra questi anche l’attivista per i diritti umani Mohammd el-Baqer. 

Zaki: “Sarò a Bologna sabato mattina”

“Sarò a Bologna sabato mattina”, ha annunciato su Facebook il ricercatore dicendosi “molto emozionato di tornare a Bologna per la prima volta dopo 4 anni in una breve visita per qualche giorno per incontrare colleghi, professori e amici”, per suggellare di persona il Master “che ho dovuto ricevere tramite video perché mi è stato impedito di viaggiare” e “soprattutto per trascorrere una breve vacanza con la mia adorabile fidanzata prima di tornare in Egitto per finire di preparare la nostra casa e i preparativi per il matrimonio il prossimo settembre. Oggi mi sono diretto all’ambasciata italiana per chiedere il visto perchè devo arrivare a Bologna sabato mattina”. “Ringrazio di cuore le organizzazioni della società civile, i partiti, le forze politiche e i personaggi pubblici che hanno chiesto il rilascio e il perdono mio e di tutti i prigionieri di opinione”, scrive Zaki, “ringrazio anche il governo italiano, il parlamento italiano, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di reclusione e il processo”. “Sono felice che il calvario iniziato da febbraio 2020 sia finito”, ha scritto Zaki, dicendosi ottimista, “spero che il calvario per tutti i prigionieri egiziani finisca al più presto e che questo sia l’inizio di una svolta” 

Zaki: “Grazie a Bologna, è comunità di cui mi sento parte”

“Ringrazio la città di Bologna, l’Università e tutti i cittadini che si stretti attorno a me. E’ una comunità di cui mi sento parte”. Lo ha detto Patrick Zaki ai microfoni di Rainews dopo la liberazione da parte delle autorità egiziane in seguito alla grazia firmata ieri dal presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. “Ringrazio anche i diplomatici e tutti coloro che mi sono stati accanto”, ha spiegato ancora.

Su Facebook l’annuncio della liberazione

Ad annunciare la liberazione di Patrick è stato il gruppo di sostegno ‘Patrick Libero‘, che durante questi anni ha fornito aggiornamenti sulle udienze e gli sviluppi giudiziari per il giovane attivista e ricercatore egiziano. “Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici, grazie a tutti coloro che hanno mostrato solidarietà e sostegno”, si legge sulla pagina Facebook.

La liberazione di Zaki giunge dopo la concessione della grazia da parte del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, avvenuta ieri. A seguito dell’annuncio della grazia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato che Zaki verrà in Italia. Era il 7 febbraio del 2020 quando Zaki era stato arrestato all’aeroporto del Cairo: era arrivato per trascorrere un periodo di vacanza dall’Italia, dove frequentava un master in Studi di genere all’università di Bologna. A dicembre del 2021, dopo quasi due anni di detenzione preventiva, era stato scarcerato, pur continuando a restare sotto processo. Ragion per cui la sua laurea al master di Bologna lo scorso 5 luglio, con 110 e lode, è avvenuta a distanza, in videocollegamento. Martedì era giunta la condanna: la Corte d’emergenza di Mansoura l’aveva condannato a tre anni di carcere di cui, considerando i 22 mesi già trascorsi in custodia, avrebbe dovuto scontare 14 mesi. L’accusa: “diffusione di notizie false sulle condizioni interne del Paese”, per un articolo sui diritti dei cristiani copti pubblicato nel 2019. Trattandosi di un tribunale di emergenza, la sentenza in base alla legge egiziana era inappellabile, ma il gruppo Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), con cui Zaki aveva collaborato e che lo ha rappresentato al processo, aveva spiegato che “una sentenza non diventa definitiva fino a quando non viene ratificata dal presidente della Repubblica, che ha il potere di approvarla, annullarla o modificarla, oltre a quello di emettere la grazia presidenziale”. La grazia da parte di Abdel Fattah Al Sisi è giunta ieri pomeriggio.

Patrick abbraccia la famiglia dopo la liberazione

Patrick Zaki ha abbracciato i suoi familiari che lo attendevano dopo essere stato rilasciato dalle autorità egiziane. Come riportato dalle telecamere di Rainews il giovane prima si è sciolto in lungo abbraccio con la madre poi la fidanzata, la sorella e il padre. Il ricercatore ha ricevuto ieri la grazia da parte del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi dopo la condanna a tre anni di carcere.

Noury (Amnesty), non vedo l’ora di abbracciarlo

“Finalmente Patrick è libero. Non vedo l’ora che arrivi a Bologna per abbracciarlo”. Così a LaPresse il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, commenta la notizia dell’avvenuta liberazione di Patrick Zaki da parte delle autorità egiziane dopo la grazia concessa dal presidente Abdel Fattah Al-Sisi. “Ora speriamo che possa prendere pieno possesso del suo diritto di viaggiare – aggiunge – dall’Egitto verso l’Italia ma anche dall’Italia verso l’Egitto”.

Tajani: “Nessun baratto su Regeni, nessuna trattativa sottobanco”

“Non c’è nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare un giovane che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, a ’24 Mattino’ su Radio 24. “Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo”, ha ribadito Tajani, aggiungendo che su Regeni “continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda, come abbiamo sempre fatto, abbiamo sempre messo sullo stesso piano le due questioni”. Tajani ha inoltre detto che “il governo ha ottenuto un risultato molto importante e chi pensava che non sarebbe stato in grado di ottenerlo è rimasto un po’ deluso”.

Tajani: “Ruolo determinante Italia per grazia, azione corale”

L’Italia e la sua diplomazia “hanno avuto un “ruolo determinante, insieme alla nostra intelligence, come ha detto anche il presidente del Consiglio ci siamo mossi fin dall’inizio per cercare di ottenere la grazie per Zaki. Ho ribadito più volte al presidente Al Sisi la necessità di liberare questo giovane ricercatore. Ricordo sempre di essere stato ottimista”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, a ’24 Mattino’ su Radio 24. “È stato un lavoro corale e alla fine il presidente egiziano ha deciso di concedere la grazia. È una bella notizia per tutti, ora questo giovane ricercatore potrà venire nel nostro paese, lavorare e avere una bella carriera davanti”, ha aggiunto Tajani.

Calenda: “è successo del governo, fatto complimenti a Meloni”

La grazia concessa a Patrick Zaki un successo del governo Meloni? “Sì, va detto con grande chiarezza. Ieri ho fatto personalmente e pubblicamente i complimenti a Giorgia Meloni, credo che sia un lavoro che ha fatto Meloni e che sia un merito che gli vada riconosciuto senza se e senza ma”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a ‘Start’ su SkyTg24, commentando la decisione del presidente egiziano Al Sisi di concedere la grazie all’attivista e ricercatore Patrick Zaki.

Ambasciatore Egitto a Roma: “La grazia rafforza relazioni con Italia”

“Lo Stato egiziano rispetta la legge e la costituzione e applica le sentenze emesse dalla sua istituzione giudiziaria perché è uno Stato di Diritto. Quando la costituzione ha dato il potere al Presidente della Repubblica di concedere la grazia presidenziale a seguito di emissione di sentenze, il Presidente Abdel Fattah El-Sisi non ha esitato a usare questo potere per confermare e rafforzare le relazioni italoegiziane, relazioni storiche tra le due più grandi civiltà conosciute dall’umanità e dal mondo”. È quanto afferma l’ambasciatore d’Egitto a Roma, Bassam Rady, commentando in una dichiarazione a LaPresse la concessione della grazia a Patrick Zaki.  L’uso da parte del presidente egiziano Al Sisi “del suo potere costituzionale per concedere la grazia presidenziale” a Patrick Zaki “è espressione della speciale e personale stima delle profonde e forti relazioni italo-egiziane”, afferma ancora a LaPresse l’ambasciatore egiziano Bassam Rady. E il diplomatico sottolinea che “la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuta in meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva”.

 

Ue, bene grazia da Al Sisi: “Sviluppo positivo relazioni Egitto”

“Accogliamo con favore la notizia della grazia presidenziale concessa il 19 luglio al ricercatore per i diritti umani Patrick George Zaki e all’avvocato per i diritti umani Mohamed El-Baqer. L’Unione europea e i suoi Stati membri sono stati coinvolti da vicino in entrambi i casi da quando Zaki e El-Baqer sono stati arrestati. La loro grazia è quindi uno sviluppo positivo per le relazioni Ue-Egitto”. Così in una nota un portavoce del Servizio per l’azione esterna Ue. “L’Ue continuerà a collaborare con l’Egitto per promuovere il buon governo e i diritti umani, anche attraverso la nostra cooperazione bilaterale”, aggiunge.

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