In manette due 50enni albanesi. Le indagini sono scattate dopo la denuncia della 29enne

La Squadra Mobile di Monza e della Brianza ha eseguito due misure cautelari, una in carcere e l’altra agli arresti domiciliari, emesse dal gip di Monza su richiesta della Procura, nei confronti di due 50enni albanesi indagati per violenza sessuale aggravata dall’uso di sostante alcoliche, narcotiche o stupefacenti e violenza sessuale di gruppo. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia di una 29enne italiana per una violenza sessuale subita da parte di due uomini, uno dei quali già amico di famiglia della vittima. In particolare la donna, dopo essere stata invitata a cena in un locale monzese da uno degli indagati, subito dopo avrebbe iniziato a non sentirsi bene, manifestando insolita euforia alternata a momenti di temporanea amnesia. I due a quel punto hanno raggiunto la casa dell’uomo, dove era presente un secondo cittadino straniero. Qui sarebbe avvenuta la violenza. Non ricordando con precisione cosa le fosse accaduto, la donna si è rivestita ed è tornata a casa.

Solo nei giorni successivi ha iniziato a ricordare brevi momenti passati insieme ai due uomini, prendendo così consapevolezza che era stata coinvolta, senza rendersene conto, in un rapporto sessuale di gruppo e sospettando che l’uomo vicino di casa ed amico di famiglia, le avesse subdolamente somministrato qualche sostanza capace di annientare la sua capacità di autodeterminarsi. Dagli esami tossicologici sulla ragazza è emersa la presenza di sostante psicotrope tra le quali la GHB, comunemente nota anche come “droga dello stupro”.

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