Ieri sera la devastazione, indaga la Digos. Non si esclude la pista dei movimenti di estrema destra

Assalto ieri sera all’appartamento dove il 28 giugno scorso venne uccisa la 17enne Michelle Causo, a Primavalle. Si tratta della casa del killer. Le indagini della Digos della Questura di Roma, coordinate dalla Procura capitolina, seguono anche le piste della matrice politica legata a movimenti e gruppi estrema destra. Già subito dopo l’omicidio, alcuni loro appartenenti avevano annunciato azioni violente contro il presunto assassino e i suoi familiari e nei confronti dei cittadini stranieri che abitano nella zona. Gli investigatori della Digos, stanno visionando le riprese effettuate davanti al portone di via Dusmet dove sono stati immortalati tutti i partecipanti al raid.

“Nessuno vuole la violenza, in primis Michelle, ma il ragazzo deve essere punito come merita. Queste cose devono finire per sempre. Lo Stato faccia il proprio lavoro – aveva detto Daniela Bertoneri ai manifestanti che invocavano l’ergastolo per il 17enne arrestato con l’accusa di essere il presunto assassino di Michelle – Un delinquente del genere non doveva stare a casa.Precedenti c’erano stati e nessuno ha fatto niente”. Dure anche le parole di Gianluca Causo, padre della giovane vittima: “Mia figlia a casa non ci torna più. Quel ragazzo aveva precedenti per rapina e per aver rubato l’identità alle ragazzine. Tre volte avevano proposto gli assistenti sociali alla madre, che puntualmente li ha rifiutati. Se li avesse accettati, tutto questo non sarebbe successo. E lo Stato non ha fatto niente”.

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