Lo scalatore, Diego Zanesco, stava scalando da solo senza protezioni la Tofana di Rozes. Pochi giorni prima era con Oliver Stone
Il corpo di un alpinista di 62 anni è stato recuperato la mattina di oggi, 31 luglio, a Cortina d’Ampezzo, nel Bellunese, trovato morto dopo essere precipitato ieri dalla Tofana di Rozes che stava scalando in free solo. Dalle prime informazioni si apprende che lo scalatore, Diego Zanesco, di Villabassa (BZ), era solito arrampicarsi da solo senza protezioni e sarebbe stato diretto sulla Rozes, probabilmente su uno degli spigoli. La segnalazione al Soccorso alpino e speleologico del Veneto è giunta ieri sera intorno alle 20.15 da parte di un amico che aveva ricevuto la chiamata della moglie preoccupata perché non aveva più sue notizie. Ritrovato il suo furgone ancora parcheggiato al Rifugio Dibona con il cellulare all’interno, mentre una squadra del Soccorso alpino di Cortina e della Guardia di finanza si preparavano in piazzola per eventuale imbarco, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha subito effettuato una ricognizione sul Primo e Terzo Spigolo della Tofana di Rozes, perlustrando la base, le vie, i canali e il rientro senza esito. L’eliambulanza ha poi tentato anche lungo la Via Eötvös – Dimai e, tra il Piccolo Anfiteatro e la Traversata, ha individuato il corpo senza vita quando ormai era impossibile il recupero per l’oscurità. Questa mattina Falco 2, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Cortina e uno della Guardia di finanza in supporto alle operazioni e per i rilievi, è volato in parete. La salma è stata imbarellata dai soccorritori, recuperata con il verricello e trasportata a valle per essere affidata al carro funebre.
Zanesco era guida molto nota e apprezzata
La vittima faceva parte della Stazione di Bressanone del Soccorso Alpino. Era una guida alpina molto nota e apprezzata. Sul sito dell’Alta Badia viene descritto come una persona che “ama il suo lavoro di guida alpina come sente particolarmente importante il suo hobby: l’alpinismo. In tutti questi anni di esperienze che ha raccolto in montagna ha spesso pensato al senso dell’alpinismo ed è arrivato alla conclusione che non è facile trovare una spiegazione razionale a questa attività considerata pericolosa”.
Pochi giorni prima era con Oliver Stone
Zanesco era stato pochi giorni fa con Oliver Stone che aveva accompagnato sul Lagazuoi. Il regista voleva avere informazioni sul luogo, tra i più noti delle Dolomiti anche per il suo valore storico, e vedere di persona i posti in quota della Prima Guerra mondiale.
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