Aurora Fiameni affida ai social le sue parole: "I sensi di colpa mi divorano, non ho potuto aiutarti. A 20 non si può e non si deve morire"
Inizia così la lettera di Aurora Fiameni diretta all’amica Sofia Castelli, uccisa dall’ex fidanzato Zakaria Atqaoui nelle prime ore di sabato 29 luglio: “Ciao mia piccola e dolce Sofi, sono Auri, la tua migliore amica. Sono passati giorni da quella notte, da quello strazio, e io non riesco ad andare avanti con la mia vita, stento a crederci. I sensi di colpa mi stanno divorando, devo prendere delle pillole per dormire se no ho gli incubi. Quel che è peggio è che non ho potuto fare niente per aiutarti”. L’amica, che ha affidato lo scritto a Instagram, era con lei nella casa di Cologno Monzese, dove la 20enne ha trovato la morte, dopo una serata passata insieme in discoteca. “Ci siamo conosciute tra i banchi di scuola 7 anni fa e, dal primo giorno, siamo diventate migliori amiche e non ci siamo mai staccate, quando le altre persone pensavano a noi eravamo sempre Auri&Sofi-Sofi&Auri ma tu ora mi hai lasciata sola in un mondo in cui non risco a vivere senza di te, in cui non voglio vivere senza te”, continua il post.
“Quella mattina me la ricordo bene, non avevo capito cosa fosse successo o forse non volevo capire perché era una cosa più grande di me che né la mia testa né il mio fisico erano pronti ad affrontare”, ricorda la giovane.”Da quel giorno ho provato a farmi forza e ho guardato negli occhi la tua famiglia e ho pianto con loro perché anch’io ne facevo parte ormai”. “Da quella notte mi sono risvegliata come nulla fosse, ignara di qualsiasi cosa mentre ogni giorno che passa diventa un dolore sempre più insopportabile”, prosegue Aurora che sottolinea come “una parte di me è morta con te e nessuno potrai mai restituirmela”.
“A 20 anni non si può e non si deve morire, quell’animale pagherà mia dolce Sofia e io, come anche la tua famiglia e i tuoi amici, vivremo per te e per quello che sei stata”, dice ancora Fiameni.
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