Il rogo a 7 miglia a Sud-Est dell'isola di Gorgona
Questa mattina alle 12.30 si è verificato un incendio grave a bordo di un’unità da diporto a motore di circa 16 metri, in navigazione a 7 miglia a Sud-Est dell’isola di Gorgona, provincia di Livorno. L’imbarcazione, un Raffaelli Maestrale ’52 iscritta a Pesaro, era partita dal porto di Marina di Pisa con nove persone a bordo – compresi tre bambini – tutti toscani, ed era diretta a Capraia per trascorrere la giornata al mare. Improvvisamente, per cause ancora da chiarire, a bordo dell’imbarcazione si è sviluppato un violento incendio che non era domabile con i mezzi estinguenti di bordo. Resosi conto della gravità della situazione, il conduttore dell’unità ha lanciato via radio il “Mayday” col proprio VHF, prontamente ricevuto dalla Guardia Costiera di Livorno, segnalando la propria posizione. La sala operativa della Capitaneria labronica, avendo avuta notizia dell’impossibilità di spegnere l’incendio che si stava velocemente propagando a tutto lo scafo e della presenza dei minori a bordo, ha suggerito agli occupanti di mettere in mare la zattera di salvataggio e mettersi in salvo. Contemporaneamente è scattata la macchina dei soccorsi.: grazie alla Guardia Costiera e ad altre unità che navigavano nei pressi della zona dell’incidente e ai Vigili del Fuoco di Livorno la zattera con i naufraghi è stata individuato e gli occupanti messi in salvo. Terminate le operazioni di trasbordo, la motovedetta ha condotto in sicurezza i naufraghi nel porto di Marina di Pisa dove, giunti a terra, hanno ricevuto accoglienza dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo. Tanto spavento, ma per fortuna alcuna conseguenza per i diportisti. Nonostante i molteplici tentativi di spegnimento dell’incendio, l’imbarcazione è affondata poco dopo le 14,30 su un fondale di circa 135 metri. Sono in corso le indagini e gli accertamenti di rito da parte della Capitaneria di porto di Livorno per accertare le cause dell’evento, per valutare le eventuali responsabilità e per adottare tutte le misure necessarie ai fini della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino, per quanto al momento dell’affondamento non sono emerse oggettive tracce di inquinamento.
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