Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva verso l’Ue per i migranti quest’anno, con oltre 89.000 rilevamenti segnalati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023. Si tratta del totale più alto su questa rotta per questo periodo dal 2017. Lo comunica l’Agenzia Ue di controllo delle frontiere Frontex, che oggi ha pubblicato il suo report per il periodo gennaio-luglio 2023.L’aumento della pressione migratoria su questa rotta potrebbe persistere nei prossimi mesi con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia in mezzo a una feroce concorrenza tra i gruppi criminali, scrive l’agenzia. Gli arrivi su tutte le altre rotte migratorie hanno registrato cali rispetto a un anno fa, che vanno dal 2% sul Mediterraneo occidentale fino al 29% sulla rotta del Mediterraneo orientale. Nel periodo gennaio-luglio, la rotta dei Balcani occidentali, la seconda rotta più attiva con oltre 52.200 rilevamenti, ha registrato un calo del 26%, in gran parte dovuto alle politiche sui visti più rigorose. Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito a luglio si è avvicinato a 5.500, portando il totale per i primi sette mesi del 2023 a quasi 27.300. Ciò è più o meno in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso.
Le traversate marittime rimangono estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Oim (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), da gennaio a luglio sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.060 persone, la maggior parte lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Lo comunica sempre Frontex.L’aumento della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbe persistere nei prossimi mesi con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia in mezzo a una feroce concorrenza tra i gruppi criminali, scrive l’agenzia.