L'esperto: "A rischio anche rinfrescare bibite e cocomeri nei fontanili, in ruscelli o antichi abbeveratoi di montagna"

Fauna minore a rischio per poca attenzione durante le gite fuoriporta. “Il Ferragosto con le gite fuori porta è tra le occasioni che esercitano pressione sull’ambiente con conseguente alterazione su specie e habitat e non solo per attività come l’accensione di fuochi o il girovagare con automezzi sulle dune, ma anche per azioni come rinfrescare bibite e cocomeri nei fontanili, in ruscelli o antichi abbeveratoi di montagna: un’abitudine che rischia di compromettere piccole comunità di animali, specie protette”. Lo ha dichiarato a LaPresse Marco Carafa, coordinatore della sezione locale della Societas herpetologica italica (Shi), sezione Abruzzo e Molise, organizzazione impegnata nello studio e tutela degli anfibi e dei rettili.

Per Ferragosto il biologo Carafa chiede un occhio di riguardo alla ‘fauna minore’ che sopravvive negli ambienti acquatici e che da questi microhabitat dipende in modo indissolubile. “Si tratta di gamberi di fiume, tritoni, salamandre e rane con uova, girini e larve che popolano oramai sempre meno le aree originarie pressati da inquinamento, captazioni idriche e siccità – ha aggiunto il biologo – Durante il Ferragosto si aggiunge un’alterazione ulteriore, la sistemazione in acqua di cibo e bevande per le scampagnate provoca uno shock termico del sito acquatico, già messo a dura prova dal cambiamento climatico, che è tanto più forte quanto più piccole sono le sue dimensioni. Inoltre, l’azione provoca un aumento della torbidità dell’acqua con ripercussioni sull’efficienza respiratoria di chi utilizza le branchie per respirare ossigeno e sulla vitalità delle popolazioni intere – ha fatto notare l’esperto – Il rispetto e la tutela degli elementi che compongono la biodiversità che permette e sostiene la vita sulla terra si fa con la curiosità e la conoscenza, con scelte individuali e gesti semplici”, ha concluso Carafa.

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