Vannacci resterà presumibilmente a Firenze a disposizione del Comfoter. Lui: "L'odio è un sentimento lecito"
E’ stato destituito dall’esercito il generale Roberto Vannacci, finito al centro delle polemiche per la pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’, in cui usava frasi dure contro gay, femministe, la pallavolista Egonu. L’esercito aveva immediatamente preso le distanze.
Vannacci è stato destituito dallo Stato maggiore dell’Esercito da capo dell’Istituto geografico militare di Firenze. È quanto confermano a LaPresse. La decisione è arrivata con un dispaccio. Vannacci resterà presumibilmente a Firenze a disposizione del Comfoter, Centro Documentale dell’Esercito.
La reazione di Vannacci: “L’odio è un sentimento lecito”
“La libertà di opinione e le idee si devono confrontare sul piano delle argomentazioni e non della gogna mediatica”. Lo ha detto il generale Roberto Vannacci, intervistato dalla trasmissione di Rete4 “Diario del giorno”, parlando della bufera scatenata dal suo libro. “L’odio è un sentimento come l’amore. Penso sia lecito provare odio, disprezzo per qualcuno. Sono libero di provare odio per chi stupra i bambini? Certo che si, ma facendolo non sto istigando ad un linciaggio” ha aggiunto. “E’ un disprezzo che viene espresso nei confronti di un’azione – ha detto -. Rivendicare la libertà di sentimento è lecito e legittimo. Nel mio libro non mi sono mai rivolto a delle categorie. Non vedo perchè dovremmo vivere in un mondo che prova solo amore”.
“Non vedo perchè dovrei scusarmi con Paola Egonu. Contro di lei non ho usato alcuna espressione offensiva. Mi sono limitato a dire delle cose ovvie” ha aggiunto. Nel suo volume autoprodotto, l’ufficiale, tra le altre cose, definisce “non italiana” la pallavolista azzurra Paola Egonu. “Sul profilo Wikipedia di questa bravissima pallavolista – ha detto Vannacci – c’è scritto che è nata da genitori di origine nigeriana; nei profili delle sue colleghe in azzurro non c’è riferimento alle loro origini. Questo semplicemente perché il colore della pelle di Egonu non la individua immediatamente come italiana, posto che da migliaia di anni lo stereotipo dell’italiano è quello di un individuo bianco. Ma tutto questo non significa essere razzisti”.
Vannacci: “Non mi aspettavo conseguenze, le affronterò”
“Risponderò nelle sedi e nei luoghi più opportuni, quelli della mia forza armata. Non mi aspettavo provvedimenti di questo tipo. Sono grato alle forze armate, la mia patria, che mi ha tributato in passato” e “se questo libro ha suscitato risentimenti nell’ambito della forza armata ne sopporterò le conseguenze”. Così ancora il Generale Roberto Vannacci intervistato dal Tg4. “Agli uomini in uniforme è garantita libertà di opinione e manifestare le proprie idee – ha aggiunto – purché non siano riferite a ordini di servizio, notizie riservate o propaganda politica”.
Crosetto: “Non è stato allontanato”
“Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare”. Lo precisa, in un tweet, il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Crosetto: “Chi indossa la divisa tiene per sé le proprie idee”
“Chi indossa una divisa ha le sue opinioni ma se la porta le tiene per sé e la onora“, ha detto ancora Crosetto, tornando una seconda volta sulla vicenda. “Le forze armate e di polizia – scrive su twitter Crosetto – cui è consentito per legge e Costituzione l’uso della forza, devono operare prive di pregiudizi di ogni tipo (razziali, religiosi, sessuali). Perché tutti devono sentirsi sicuri”.
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