Il 18enne venne ucciso il 23 agosto 2011 a Roma

Non ha nome né volto il killer di Edoardo Sforna, il 18enne ucciso 12 anni fa a Roma. Un delitto che sconvolse la capitale e che, a distanza di tempo, non trova una soluzione.

Era la notte del 23 agosto 2011, quando un sicario in sella a uno scooter, sparò e uccise Edoardo davanti a una pizzeria nel quartiere di Morena, nella zona dei “Centroni”, dove il giovane lavorava come fattorino e nel tempo libero faceva il volontario alla Croce Rossa. Dopo i tentativi disperati dei medici di salvargli la vita, Edoardo Sforna soprannominato “Dodo” dagli amici, morì alle prime luci dell’alba del giorno seguente.

Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati ipotizzarono, come movente del delitto, uno scambio di persona, ma nessuna pista investigativa portò alla risoluzione del caso. Il sicario che lo uccise, sulla rampa dei gradini del centro commerciale di via Frascineto a Casal Morena, sparò quattro colpi uno dei quali si conficcò nel torace della vittima.”A distanza di tutti questi anni dall’omicidio di nostro figlio, ancora non abbiamo avuto giustizia”, dicono a LaPresse Antonio e Marina Sforna, i genitori del giovane ucciso. “Siamo ormai sfiduciati. Ogni anno, quando ricorre l’anniversario dell’omicidio di Edoardo sprofondiamo ancora di più nello sconforto. Confidiamo negli inquirenti e negli investigatori che presto possano arrivare alla riapertura delle indagini”,concludono i genitori della vittima.

Antonio e Marina Sforna (genitori di Edoardo)
Antonio e Marina Sforna (genitori di Edoardo)

Il 2011, l’anno in cui avvenne l’assassinio di Edoardo Sforna, la Capitale venne “insanguinata” da 39 omicidi, molti riconducibili alla criminalità ed altri ancora irrisolti.Un collaboratore di giustizia raccontò che ad uccidere il rider di Morena fu un ventiduenne assassinato un anno dopo in un agguato a Giardinetti in via Torresini, durante un regolamento di conti tra bande che si contendevano il territorio di Roma sud per lo spaccio di droga. Sempre nel 2011 nel quartiere Prati, in via Grazioli Lante, venne ucciso, con nove colpi di pistola il gioielliere Flavio Simmi, un cold case su cui gli inquirenti stanno ancora lavorando e su cui, a quanto trapela, potrebbero emergere elementi nuovi tali da spingere ad una riapertura del caso. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata