Il corpo, quando è stato recuperato dai Vigili del Fuoco, era incastrato nella condotta fino al torace con una gamba ed un piede fratturati
Cinque persone, intervenute per tentare di salvare il piccolo Stephan B., mentre veniva risucchiato nel condotto, hanno confermato che la grata di sicurezza non c’era. La versione dei testimoni, tre dei quali ascoltati come persone informate sui fatti, tra cui il padre del bimbo di 8 anni deceduto nella vasca, sono risultate concordanti tra loro. Due dei presenti, che hanno soltanto rilasciato dichiarazioni perché iscritti sul registro degli indagati, sono gli addetti alla sicurezza dei bagnanti. Uno di loro si è tuffato in acqua dopo aver sentito lo strazio del papà della vittima, che chiedeva aiuto a squarciagola. Gli inquirenti della Procura di Tivoli hanno delegato le indagini al Nucleo Operativo della Compagnia di Monterotondo ed hanno anche nominato un perito, esperto di sistemi idraulici, per riscostruire le fasi della tragedia che si è consumata nel tardo pomeriggio del 17 agosto nelle “Terme Sabine” di Cretone nel Comune di Palombara Sabina.
Mentre gli investigatori stanno ascoltando le testimonianze, ulteriori spunti investigativi potrebbero arrivare dalle immagini del circuito di videosorveglianza interno alle piscine. Infatti i frame sotto esame, hanno immortalato tutte le azioni dei presenti dalle 18 in poi, quando sono stati diffusi dagli altoparlanti i primi messaggi che avvisavano i bagnanti che dovevano uscire dalla vasca, perché da lì a poco sarebbero cominciate le operazioni di pulizia e di svuotamento della piscina. Dopo qualche minuto, un secondo messaggio ribadiva che era prossima la chiusura dell’impianto e che bisognava apprestarsi velocemente ad uscire dall’acqua. Da quel momento in poi quando il personale si era sincerato che, nello specchio d’acqua non c’era più nessuno, il perimetro della piscina è stato transennato con delle cordicelle rosse e uno degli operai (il 18enne indagato ndr.) ha attivato la valvola che apriva il condotto per il deflusso dell’acqua. Proprio questi sarebbero stati, secondo l’ipotesi accusatoria per omicidio colposo, i minuti in cui si sarebbe consumato il dramma. Infatti il “rubinetto”, che permette l’apertura della conduttura sarebbe collocato in un ambiente che si trova sotto il bacino artificiale. In questo frangente, il bagnino non poteva vedere cosa stesse accadendo di sopra. Infatti Stephan, che era uscito già dall’acqua, è sfuggito al controllo dei genitori e si è rituffato in una frazione di secondo, mentre era in corso in deflusso che ha sviluppato una portata d’acqua di decine di metri cubi al secondo, che lo ha risucchiato nel bocchettone.
Il corpo, quando è stato recuperato dai Vigili del Fuoco, era incastrato nella condotta fino al torace con una gamba ed un piede fratturati, come ha certificato l’autopsia. In attesa degli altri accertamenti che dovranno effettuare i periti, domani 23 agosto alle 11, nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Castel Madama, si svolgeranno i funerali. Il Sindaco del Comune di residenza della vittima ha proclamato lutto cittadino come anche il Primo Cittadino di Palombara Sabina.
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