Nell'arco di 24 ore battuto il record di soccorsi e persone approdati. Numeri che hanno riaperto il fronte fra il ministero dell'Interno e le organizzazioni non governative
Candele rosse per gli adulti, bianche per i bambini. Così a sei mesi dalla tragedia di Cutro del 26 febbraio in tanti si sono ritrovati sulla spiaggia teatro della strage per ricordare le vittime del naufragio nel Crotonese. Appuntamento all’alba, quando le lancette hanno segnato l’orario dello schianto del caicco ‘Summer Love’ carico di circa 180 persone. Di 94 di loro sono stati recuperati i corpi ed è proprio per onorarne la memoria che sono state accese altrettante candele. Lo Jonio calmo e piatto ha accentuato l’intensità del ricordo e delle preghiere anche per quanti sono scampati al disastro e per le vittime senza nome di cui nemmeno il cadavere è mai stato ritrovato. I nomi dei defunti sono stati letti da un mediatore culturale nel silenzio dei presenti. Sui fatti di Steccato di Cutro ancora non si conosce tutta la verità. La Procura di Crotone ha aperto due inchieste: una nei confronti di quattro presunti scafisti, fra cui un minore, e l’altra per appurare eventuali responsabilità nella catena dei soccorsi.
A 180 giorni di distanza da uno dei naufragi più sanguinosi degli ultimi anni, la cronaca continua a raccontare degli sbarchi lungo le varie rotte del Mediterraneo. A Lampedusa dalla mezzanotte alle 8 del mattino di sabato ben 17 sbarchi per 519 persone che si sommano alle 1826 approdate 24 ore prima per 63 sbarchi, conteggiando sia le operazioni Sar di soccorso in mare che i diversi arrivi autonomi sull’isola provenienti dalla Tunisia. All’interno dell’Hotspot di Contrada Imbriacola nell’isola delle Pelagie sabato mattina si contavano circa 3.500 presenze. Proseguono le operazioni di trasferimento nel tentativo di ‘decongesionare’ la porta d’Europa. In 24 ore sono previsti 700 trasferimenti verso la Sicilia e altre zone della penisola. Numeri che hanno riaperto il fronte fra il ministero dell’Interno e le organizzazioni non governative che si occupano di salvataggi: la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee, dopo aver sbarcato a Vibo Valentia alcuni dei 439 superstiti a bordo di cui 90 minori non accompagnati, 4 donne incinta e 6 persone con disabilità, ha ricevuto indicazioni dalle autorità italiane di dirigersi verso Genova. Centinaia di miglia nautiche da percorrere sotto lo spetteo del’allerta maltempo “nel mar Tirreno” che “solleva preoccupazioni per la navigazione” scrive l’organizzazione umanitaria su X “poiché si prevedono vento forte e mareggiate”.
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