Secondo i dati forniti la posizione del barcone sarebbe stata differente
È stata depositata presso la procura della Repubblica di Crotone la consulenza tecnica nell’ambito dell’inchiesta volta a chiarire eventuali responsabilità nella catena di soccorsi sulla tragedia dei 94 migranti (oltre ai dispersi) morti all’alba del 26 febbraio scorso a Cutro, Jonio calabrese. La perizia, firmata dall’ammiraglio in pensione Salvatore Carannante (già perito anche nel processo Schettino della Costa Concordia), afferma che i dati forniti dall’agenzia europea Frontex sul naufragio del caicco a Steccato risultano “poco attendibili e fuorvianti”.
Secondo quanto ricostruito dal perito incaricato dalla procura crotonese a non quadrare sarebbero la posizione e la rotta indicate dal velivolo europeo alle autorità italiane. In base alle indicazioni Frontex il barcone ‘Love Summer’ a quella velocità e con quel tragitto avrebbe dovuto trovarsi nello Jonio catanzarese del golfo di Squillace all’altezza di Copanello e verso le ore 7 del mattino. Il violento impatto con la secca di Cutro avvenne invece poco prima delle 4 del mattino e a parecchi chilometri a nord-est di distanza, nelle acque della provincia di Crotone.
A conferma dei suoi rilievi l’ammiraglio Carannante porta i dati del radar della Guardia di Finanza di Isola Capo Rizzuto che ne attestano velocità e rotta. L’altra inchiesta in corso riguarda le responsabilità dei quattro presunti scafisti (uno è deceduto) responsabili del più grave disastro umanitario nelle acque calabresi.
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