L'intervista di LaPresse a José Rallo dell'Associazione Donne del Vino: "Stiamo cercando da anni di sensibilizzare sul tema"
José Rallo, ad di Donnafugata, dell’Associazione Donne del Vino, parla di Marisa Leo, ultima vittima di femminicidio in Italia. “Certo che la conoscevo, eravamo buone amiche. È stata una notizia che questa mattina ci ha veramente fatto svegliare male. L’ultima volta che l’avevo vista era marzo, mi era sembrata serena. Era una ragazza meravigliosa, dolcissima, pacifica, mamma splendida di una bambina troppo carina. Era impegnata nel sociale contro questi episodi e tutta l’Associazione Donne del vino aveva già avuto un altro episodio forse più di quattro anni fa: una donna era stata uccisa dal marito” dice a LaPresse la componente del consiglio di amministrazione di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. “Già da quattro o cinque anni portiamo avanti questo tema come associazione, cercando di sensibilizzare il più possibile. Qui siamo dinanzi a una situazione anche un po’ strana, Marisa aveva fatto due denunce. È una situazione scabrosissima e un tema in generale molto scabroso”, ha aggiunto Rallo.
Sui femminicidi “bisogna cambiare l’approccio, abbiamo visto che spesso le denunce sono state fatte. Due, neanche una sola. Abbiamo una reiterazione, e consideriamo che ci vuole tanto coraggio a denunciare” spiega ancora Rallo. Con l’Associazione Donne del Vino “abbiamo portato in giro il tema della violenza sulle donne in incontri che si sono svolte in tutte le regioni. Anche noi dovremo valutare se cambiare un po’ la nostra strategia, lavorare più sulle scuole e cercare di cominciare a parlarne magari dai licei. Bisognerà in qualche maniera cambiare la regia e le attività che si stanno, trovare altre modalità di intervento, anche con le autorità”, ha aggiunto Rallo.
“La Sicilia conta oltre 50 donne del vino. È un numero molto interessante che conta le produttrici, le enotecarie e le giornaliste. Anche Assovini racconta numeri molto interessanti dal punto di vista di donne imprenditrici. Abbiamo costituito questa triade al vertice del consiglio direttivo al femminile proprio per dire ‘possiamo anche stare laddove si decide’, al vertice delle associazioni più importanti della Sicilia del vino” spiega ancora l’ad. In azienda “abbiamo il 45% delle figure apicali rivestite da donne. È un buon punto di arrivo, e può esserlo anche di partenza. A livello complessivo nella produzione ancora oggi sia in agricoltura che in cantina la presenza maschile la fa un po’ da padrone. Però abbiamo un’enologa, un’ingegnere gestionale che fa la programmazione della produzione anche lei donna. Comunque in produzione figure apicali donna ci sono”, aggiunge Rallo.
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