Libera Cesino spiega che dopo le denunce gli uomini maltrattanti diventano più violenti: "A quel punto serve arresto"
Si torna a parlare di arresto preventivo e misure per contrastare la violenza contro le donne, dopo l’ultimo femminicidio: l’ex ha ucciso Marisa Leo e poi si è suicidato. “L’arresto preventivo potrebbe sembrare eccessivo, ma abbiamo di fronte numeri sconvolgenti. Il maltrattante va allontanato, arrestato. L’ammonimento è blando, mentre tutti sappiamo, a prescindere da grado culturale e sociale, cosa significa andare in carcere, quindi io direi di intervenire direttamente” dice a LaPresse l’avvocata Libera Cesino, presidente di ‘Libera dalla violenza, sportello online di supporto alle donne, agli uomini e alle vittime della violenza di genere.
“Avremmo bisogno di un maggiore coordinamento di intervento, una rete che dovrebbe intervenire immediatamente dopo la denuncia – spiega – Subito dopo, il maltrattante, consapevole che è stato denunciato, invece di darsi una calmata, diventa ancora più violento. In quel momento il maltrattante quando sa che è stato denunciato invece di calmarsi diventa ancora più violento e se la denuncia non fa scattare misure cautelari il matto gira libera e ha una occasione in più per ammazzare”. “È una falla del sistema, serve coordinamento e servono tutti gli interventi nell’immediatezza”, aggiunge.
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