Il Tar di Trento ha accolto l’istanza cautelare proposta da Leal e sospende il decreto di abbattimento dell’orsa F36 firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, a seguito del ‘falso attacco’ messo a segno dal plantigrado ai danni di due escursionisti.
“Siamo soddisfatte per la sospensione dell’ordine di abbattimento dell’orsa, ma non condividiamo la mancata sospensione dell’ordine di cattura, non essendo F36 orsa pericolosa – commentano gli avvocati della Leal Giada Bernardi e Rosaria Loprete -. Il falso attacco che determina l’emissione del decreto non era dettato dalla volontà dell’orsa di ledere, ma alla difesa di sé stessa e del suo cucciolo da chi era entrato nel suo habitat. La cattura separerebbe F36 dal suo piccolo, cagionato per quest’ultimo un gravissimo pregiudizio stante l’incapacità della bestiola di provvedere a se stessa in modo autonomo”. L’udienza è fissata al prossimo 12 ottobre.
“Devono essere contemperate con le altrettanto non evanescenti necessità di sicurezza pubblica e che pertanto l’unica cautela ragionevolmente praticabile, allo stato, è quella di consentire la cattura dell’orsa F36 senza procedere al suo abbattimento, ma provvedendo a rinchiudere l’animale nella struttura del Casteller ovvero in altro luogo idoneo alla sua custodia”. Lo scrive il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, nel decreto depositato stamattina con cui sospende l’ordinanza di abbattimento dell’orsa F36 firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, a seguito di due ‘falsi attacchi’ messi a segno dal plantigrado.Il Tar ordina “entro il termine di 10 giorni alla Provincia autonoma di Trento di depositare agli atti di causa copia del parere dell’Ispra in ordine al comportamento di F36, nonché copia del documento Ispra 2023 recante ‘La popolazione di orsi del Trentino: analisi demografica a supporto della valutazione delle possibili opzioni gestionali. Rapporto tecnico’.
“Il raggiungimento del tetto numerico degli orsi, tra l’altro meramente eventuale, non può ragionevolmente avvenire mediante l’artato travisamento di determinate circostanze fattuali e l’arbitraria interpretazione delle norme contenute nel Pacobace in modo da sostanzialmente ricondurre qualsivoglia incontro casuale tra uomo ed orso ad un’ipotesi ex se legittimante l’abbattimento di quest’ultimo”. Lo scrive il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, nel decreto depositato oggi con cui sospende fino al 12 ottobre l’ordinanza di abbattimento dell’orsa F36 firmato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, a seguito di due distinti ‘falsi attacchi’ messi a segno dal plantigrado. “Tale travisamento fattuale e tale arbitrarietà ermeneutica possono trovare giustificazione nella pur innegabile e quanto mai grave tensione sociale che a tutt’oggi attanaglia la popolazione trentina a causa dell’incontrollata sovrabbondanza della presenza degli orsi nel territorio provinciale, ormai risalente e che vieppiù divenuta di difficile governo proprio in dipendenza di pregresse incurie da parte delle autorità succedutesi nel tempo e a ciò preposte” si legge nel decreto.