L'incidente nella Sabino Esplodenti di Casalbordino: nel 2020 nella stessa fabbrica morirono altri tre lavoratori

Tre morti e diversi feriti a Casalbordino, in provincia di Chieti, per un’esplosione avvenuta in tarda mattinata nell’azienda Sabino esplodenti. Nello stabilimento in cui si producono fuochi d’artificio nel 2020 persero la vita 3 operai in un altro incidente. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri e personale sanitario del 118. 

Molisana una delle vittime

È molisana una delle vittime. Si tratta di Gianluca De Santis, 40enne sposato e padre di 2 bambini, residente nel comune di Palata, in provincia di Campobasso. Ogni mattina partiva con il fratello, anche lui dipendente della Esplodenti Sabino, per raggiungere lo stabilimento nel Chietino e faceva rientro la sera.  Le altre 2 originarie di Lanciano e di Casalbordino.

Sindaco Casalbordino: “Vicini a lavoratori azienda”

Dei 3 morti per il momento accertati nell’esplosione avvenuta nell’azienda Sabino Esplodenti di Casalbordino “uno è del posto, gli altri due di fuori”. A confermarlo a LaPresse è il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci. “Siamo vicini ai lavoratori – ha dichiarato il primo cittadino – L’ho detto anche 3 anni fa e ripeto oggi che, nonostante le norme di sicurezza e le procedure, purtroppo quando si maneggiano esplosivi l’incidente è sempre dietro l’angolo”. Il sindaco Marinucci ha ricordato che questa è l’unica fabbrica presente nell’area che dà lavoro a 60 famiglie.

Nel 2020 altri tre operai morti

Mancavano pochi giorni al Natale del 2020 quando, poco dopo le 14.30, alla Sabino esplodenti, a Calarbordino, in provincia di Chieti, si verificò un incidente sul lavoro nel quale morirono tre operai. Paolo Pepe, 45 anni, di Pollutri, Nicola Colameo, 45, di Guilmi, e Carlo Spinelli, 54, di Casalbordino, sono gli operai morti in quella circostanza. Anche in quel caso vi fu una esplosione che uccise sul colpo i tre operai.

I soccorsi scattarono subito, ma purtroppo, per i tre operai non fu possibile fare nulla. I loro corpi furono recuperati soltanto i giorno successivo quando i vigili del fuoco dei comandi di Vasto e Chieti poterono accedere alla zona rossa causata dall’esplosione.

Sotto inchiesta, per quell’incidente, i vertici dell’azienda. Nel mese di novembre dello scorso anno sono state comunicate le conclusioni indagini e sono stati formalizzati i nomi di dieci indagati, coinvolti nell’indagine sull’esplosione all’interno della fabbrica. La procura di Vasto contesta agli indagati la colpa generica, dovuta a negligenza, imprudenza e imperizia, e la colpa specifica causata dalla presunta violazione di norme infortunistiche. La Sabino esplodenti si occupa di smaltimento di materiali esplosivi dal 1972.

Si valuta chiusura ferrovia e autostrada

Si è riunito un ‘comitato per la sicurezza’ a Casalbordino in provincia di Chieti, per fare il punto sulla situazione dell’area dello stabilimento. Verso le 12.30 è stata avvertita dalla popolazione una forte esplosione. Tre le vittime tra gli operai della ditta che si occupa di dematerializzazione e distruzione di esplosivi, una molisana e le altre 2 originarie una di Lanciano e l’altra di Casalbordino. Nella riunione del comitato è in corso di valutazione della scelta di chiudere la ferrovia adriatica e l’autostrada Bologna-Taranto. la statale Adriatica resta chiusa nel tratto compreso tra la ‘Cantina sociale’ e la rotatoria di Casalbordinolido’.

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