Il magistrato calabrese ha ottenuto 19 preferenze nella seduta del plenum del Csm
Nicola Gratteri è il nuovo procuratore capo di Napoli. Lo ha stabilito il plenum del Csm che ha votato a maggioranza Gratteri con 19 preferenze. A favore anche Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Cinque le preferenze per Giuseppe Amato, a capo della procura di Bologna, 8, invece i voti a favore di Rosa Volpe, aggiunta a Napoli, che aveva assunto il ruolo di facente funzione immediatamente dopo la nomina di Giovanni Melillo a capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Gratteri, 65 anni, è stato votato a maggioranza dal Csm a capo della procura più grande d’Italia: oltre al procuratore capo, vi lavorano 9 aggiunti, 22 delegati per i rapporti con la giustizia europea, 102 sostituti procuratori e 107 onorari.A suo favore hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centrodestra, il laico in quota Italia viva Ernesto Carbone, i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda, Antonino Laganà di Unicost. Per Amato si sono espressi anche la presidente della Cassazione Margherita Cassano e il consigliere indipendente Roberto Fontana. Per Volpe invece il gruppo di Area, Mimma Miele di Magistratura democratica e il laico del Pd Roberto Romboli. Negli anni, ha formulato 300 rogatorie, dirette e indirette, e catturato, nelle diverse operazioni, 140 latitanti tra cui 30 fra i più pericolosi d’Italia. Nicola Gratteri lascia la Calabria dopo oltre 30 anni in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta: ora lo attende la sfida dell’ufficio inquirente più grande d’Italia.
Chi è Nicola Gratteri
Considerato una delle figure di spicco della lotta contro la ‘ndrangheta, vive sotto scorta dall’aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell’assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese. Da sostituto procuratore a Locri, negli anni ’90, si è occupato di scottanti inchieste sui legami tra ‘ndrangheta, politica, massoneria e sul traffico di droga e armi. Nel 1993, è sfuggito a tre attentati organizzati nel giro di tre settimane. Nel giugno 2005, il Ros dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalashnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri. Nel 2009 è nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Nel giugno 2013, il presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina componente del corpo di esperti per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Nel febbraio 2014 il Governo Renzi lo propone come ministro della Giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, già ministro dell’Ambiente del governo Letta, forse a seguito di una mai smentita opposizione del presidente Napolitano.Il 27 febbraio 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri a consigliere della Commissione. Gratteri ha accettato l’incarico compatibilmente col suo ruolo in procura. Nell’agosto 2014 Renzi nomina Gratteri presidente della commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie. Nel 2016 il Csm lo nomina alla guida della Procura di Catanzaro. Il 4 maggio 2022 nella votazione del Csm per l’elezione del nuovo Procuratore Nazionale Antimafia viene battuto da Giovanni Melillo per 13 voti a 7.
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