Il padre della bambina sparita da Firenze: "Siccome non trovano niente, mettono noi nei guai"

I genitori della piccola Mia Kataleya Chicclo Alvarez (Kata), la bambina peruviana di 5 anni scomparsa tre mesi fa dall’hotel Astor di Firenze, parlano per la prima volta dopo la notizia dell’iscrizione di 5 persone sul registro degli indagati per il sequestro della bimba, due dei quali sarebbero gli zii, uno materno e uno paterno. Sia dalla madre Katherine Alvarez che dal padre Miguel Angel Chicclo Romero la sicurezza che i parenti indagati siano estranei al caso. “Io mi fido di mio fratello e di mio cognato. Questa notizia mi fa pensare che, siccome non trovano niente, mettono noi nei guai“, ha detto il padre in una conferenza stampa organizzata a Firenze. “Dobbiamo aspettare l’indagine, ma siamo sicuri che loro non c’entrino nulla“, ha affermato invece Alvarez. 

La madre: “Spero di essere vicina alla verità”

“Io mi auguro solo che tirino fuori qualcosa con questa indagine, spero di essere vicina alla verità“, ha affermato la madre commossa, prima però di sfogarsi: “Sono tre mesi che non so niente, non hanno una pista o una traccia“. Inoltre, dalla donna anche un appello a chi potrebbe aver visto e non parlato: “Ci sono molte persone che hanno visto e non parlano, ne sono sicura. Mi rivolgo anche all’amministratrice del condominio, mi aiuti a scoprire la verità”. 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata