Francesca Basile, responsabile migrazioni della Croce Rossa Italiana: "Proseguono i trasferimenti"

La situazione attuale all’interno dell’hotspot è di circa 4200 presenze. “Si tratta di una situazione che è sicuramente complessa e man mano stiamo cercando di ritornare alla normalità”. Così Francesca Basile, responsabile migrazioni della Croce Rossa Italiana, in merito all’hotspot di Lampedusa che, dopo l’incessante numero di sbarchi ieri è arrivato a contare circa 6 mila ospiti.

Proseguono anche oggi i trasferimenti – spiega ancora – ieri è stata una giornata particolarmente impegnativa. Nonostante la situazione critica abbiamo comunque cercato di distribuire brandine alle persone e coperte, abbiamo fornito a tutti il cibo. Anche oggi faremo lo stesso”, conclude la Basile.

Ue: “Su Lampedusa in contatto con Roma”

“Su Lampedusa siamo molto consapevoli della situazione e siamo in stretto contatto con le autorità (italiane). La presidente von der Leyen è in stretto contatto con la premier Meloni. La commissaria Johansson avrà più tardi una telefonata con il ministro Piantedosi per ottenere la sua valutazione della situazione e per vedere come possiamo sostenere ulteriormente l’Italia. Questo è a livello politico”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa. 

Ue: “Supporto a Italia continua” 

“Supportiamo l’Italia a livello operativo e finanziario. Abbiamo schierato operativamente 450 dipendenti da Europol, dall’agenzia per l’asilo e Frontex, che sono sul campo, anche altri colleghi saranno domani sul campo. Finanziariamente stiamo aiutando l’Italia con l’assistenza di emergenza, sono stati forniti all’Italia 14 milioni per sostenere la situazione, la capacità di accoglienza e i trasferimenti dall’isola alla terraferma. Questo è il supporto che stiamo fornendo all’Italia, siamo pronti a fornire supporto, e questo è ciò che stiamo facendo”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa, rispondendo a una domanda sulla situazione a Lampedusa. 

Volontari Protezione civile diretti a Lampedusa

Sono in partenza da Porto Empedocle, le prime squadre di tecnici e volontari provenienti da ogni provincia siciliana equipaggiati con materiali, mezzi e attrezzature per aiutare a fronteggiare la situazione di eccezionale affluenza a Lampedusa. La protezione civile regionale, fa sapere in una nota che su impulso del presidente della regione siciliana, Renato Schifani, ha raccolto la richiesta, avanzata in queste ore, dal sindaco dell’isola e dalla prefettura di Agrigento, per assicurare alloggio e un ricovero temporaneo consono ai tanti migranti che stanno raggiungendo le coste italiane così come prevedono le normative umanitarie e internazionali. Lo ha disposto il dirigente generale della Protezione Civile della Presidenza della Regione Siciliana, Salvo Cocina, rivolgendosi, in una nota, ai dirigenti territoriali del Dipartimento. 

Mediterranea: “Situazione Lampedusa inaccettabile” 

“La situazione di Lampedusa, con nuove vite perse in mare tra cui quella della piccola Traore Mama, con oltre settemila esseri umani rinchiusi dentro un hotspot che potrebbe contenerne solo dieci volte di meno, le cariche e i manganelli sul molo contro persone stremate dopo un viaggio nel quale hanno rischiato la vita, le bottigliette d’acqua lanciate in mezzo alla folla assetata, tutto quello che stiamo vedendo, non solo è inaccettabile, ma si poteva e doveva evitare. Si potrebbe e dovrebbe evitare a monte con una necessaria e coraggiosa inversione di rotta nelle politiche migratorie italiane ed europee e, finalmente, l’apertura di canali d’ingresso sicuri e legali nella UE”. Così in una nota la Ong Mediteterranea Saving Humans.”Ma si potrebbe e dovrebbe evitare anche nell’immediato – prosegue – come dice anche il sindaco dell’isola Mannino, i trasferimenti veloci delle persone verso la Sicilia andavano non solo potenziati ma resi effettivi, con prevedibile anticipo, dall’impiego di navi e aerei militari e civili.

Il governo invece di spendere tempo e soldi per inseguire fantomatici e disumani accordi con trafficanti e miliziani per bloccare in lager le donne uomini e bambini, disponga la permanenza sull’isola di grandi navi militari in grado di trasferire migliaia di persone al giorno. Ma questa – sottolinea – è una emergenza costruita anche dal punto di vista dell’organizzazione dei soccorsi in mare: a partire dalla scelta di tenere lontane dalle acque libiche e tunisine le navi delle guardie costiere e delle marine europee, per lasciare mano libera a catture, respingimenti, deportazioni. Infatti l’arretramento della zona operazioni a ridosso dell’isola e l’impiego di motovedette con poco spazio per imbarchi e poca autonomia, provocano la conseguenza che l’unico approdo possibile diventi proprio Lampedusa. Se si impiegassero al largo mezzi più capaci come le navi Diciotti, Dattilo e Gregoretti o le unità della Marina, un numero maggiore di persone potrebbe essere soccorso tempestivamente e trasferito direttamente sul continente, riducendo innanzitutto i rischi di affondamento che purtroppo continuano a causare morti anche a poca distanza dal molo. Un’operazione stile Mare Nostrum – prosegue – che il governo italiano e le istituzioni europee non vogliono attuare per motivi politici e propagandistici, condannando Lampedusa a diventare teatro dell’emergenza creata ad arte”, conclude la Ong.

Mediterranea: “Lezioni umanità da lampedusani che soccorrono”

“Oggi a Lampedusa sarà lutto cittadino per la piccola Traore Mama, ci uniamo al dolore e al ricordo per tutte le vite perse in mare, così come siamo a fianco della resistenza delle e dei migranti e della solidarietà delle e dei lampedusani”. Così in una nota la Ong Mediterranea Saving Humans, in merito all’emergenza sbarchi a Lampedusa e alla morte di una bambina di appena 5 mesi, annegata poco prima del salvataggio.

“I numeri delle persone che arrivano via mare non sono diversi da quelli del 2016 – prosegue – quello che è cambiato è invece il fatto che non esiste più un sistema di prima e seconda accoglienza diffusa, dignitoso ed efficace, smantellato in questi anni proprio da chi oggi sta al governo. La resistenza delle donne e degli uomini in movimento e la solidarietà dei lampedusani che si sono gettati in acqua per soccorrere – sottolinea – stanno offrendo cibo e distribuendo acqua ai migranti abbandonati nelle strade, sono un grande esempio per tutti, lezioni di umanità che i politicanti delle passerelle sull’isola in permanente campagna elettorale, farebbero bene a seguire”, conclude la Ong.

Arrivata ad Ancona nave Ocean Viking con 68 naufraghi

La nave Ocean Viking di Sos Mediterranée, con a bordo 68 migranti, tra i quali tre minorenni, è arrivata questa mattina nel capoluogo marchigiano. I naufraghi, approdati al porto di Ancona, sono stati poi trasferiti in pullman, in zona Baraccolan, al centro sportivo Paolinelli, per essere sottoposti alle visite mediche. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata