Un cittadino: "I migranti sono nostri fratelli però qui non c'è un popolo di deficienti"

La protesta degli abitanti di Lampedusa per l’ipotesi di realizzare una tendopoli per accogliere i migranti che continuano a sbarcare sull’isola, ipotesi però poi spiegata dal questore che ha parlato di accampamento non destinato all’accoglienza. Un cittadino, Giacomo Sferlazzo, ha detto: “Abbiamo comprato acqua e cornetti e li abbiamo mandati a Cala Pisana, perché i migranti non devono soffrire. Neanche noi però. I migranti sono nostri fratelli però qui non c’è un popolo di deficienti”. Poi ha parlato al telefono con il questore invitandolo per domani, 17 settembre, a parlare con i cittadini in piazza. Un’altra abitante si chiede: “E un’isola che vive di turismo e di pesca che fine fa? Questo ci chiediamo”. Alcuni lampedusani si sono seduti davanti ai mezzi della Croce Rossa “perché dentro ci sono le tende per andare a montare questo campo dove sarà allestito un carcere a cielo aperto”, spiega. “Lampedusa non è questo. Lampedusa è stata accogliente ma ora basta”.

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