“Ora tutto è gestito in grandi piazze organizzate gerarchicamente sul modello napoletano”
Con più di 7 tonnellate di stupefacenti sequestrate nel 2022, Roma si conferma capitale dello spaccio, superando Milano, Napoli e Bari. Fiumi di droga, in particolare cocaina, aspirata ma anche fumata. Venduta a 10 euro “a botta” nello smercio di strada raggiungendo un “pubblico” di ogni età ed estrazione sociale. Una montagna di cocaina ma anche eroina e hashish che inonda le strade di una capitale ormai fuori controllo. “A Roma lo spaccio è cambiato – ci spiega Fabrizio Berardini, operatore sociale di Villa Maraini a Roma, da trent’anni impegnata sul fronte della riduzione del danno attraverso l’assistenza gratuita ai tossicodipendenti a stazione Termini e Tor Bella Monaca- Prima c’era lo spacciatore di “quartiere”, si andava si comprava la dose e si tornava a casa. Oggi è diverso. Ci sono le grandi piazze sul modello napoletano. San Basilio, Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Tor Sapienza. Piazze gigantesche – prosegue Fabrizio, anche lui un passato da tossicodipendente – organizzato in termini gerarchici.
Qui a Roma arrivano da tutta l’Italia centrale: Umbria, Abruzzo, bassa Toscana”. Un esercito di tossicodipendenti assistiti, per quello che possono, dai volontari di Villa Maraini attraverso punti di raccolta come quello di Tor Bella Monaca: “Ci avvaliamo di un camper fisso dalle 9,00 di mattina alle 17,00. Distribuiamo siringhe sterilizzate, acqua e fazzoletti di carta. Il personale paramedico ha a disposizione medicinali salvavita pronti all’uso in caso di overdose. Noi oltre a distribuire materiale sterilizzato raccogliamo anche le siringhe usate, in tanti dopo essersi drogati ce le riportano tante le troviamo per strada. In un giorno possiamo arrivare anche a 300 persone che si alternano davanti al camper. Arriva di tutto, sbandati, senza casa ma anche dipendenti, autisti, commercialisti e avvocati. “Noi siamo dalla loro parte – spiega Fabrizio – senza il nostro sostegno questi ragazzi andrebbero a drogarsi con siringhe trovate per strada senza alcun sostegno in caso di crisi in questo mondo, oltre che salvargli la vita, cerchiamo anche di limitare al massimo la diffusione di malattie virali”. In merito al pugno duro mostrato dal governo in queste ultime settimane con le operazioni ad “alto impatto”, Fabrizio ha la sua idea: “Quando tu vieni a Tor Bella Monaca con 300 poliziotti al tossicodipendente non interessa nulla. Hai solo fatto vedere all’ opinione pubblica che sei intervenuto ma nella sostanza non hai fatto niente”. Con Fabrizio siamo andati a fare un giro nelle piazze di spaccio che spesso però non coincidono con i luoghi dello sballo: “Chi spaccia non vuole che ci si droghi nella stessa zona, può essere pericoloso ed attirare polizia. Attraverso una unità itinerante noi andiamo nei luoghi dove sappiamo che si vanno a drogare. In un giorno arriviamo anche a 60 siringhe raccolte”. Il servizio è garantito da un protocollo con il V Municipio e con Jeep di Villa Maraini entriamo anche in quel “buco nero” che è lo stabile abbandonato di Via Tor Cervara dove qualche giorno fa è stato ritrovato un cadavere abbandonato in un carrello della spesa sul ciglio della strada. “Questo è un luogo inaccessibile – ci racconta Fabrizio – ci sono vedette ovunque non si avvicina nessuno che loro non vogliano. Ci tollerano perché sanno che gli salviamo la vita”, aggiunge mentre un gruppo di giovanissimi italiani ci passa accanto e ci saluta: “Grazie rega’ per quello fate”
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