Nella città romagnola la 'base' delle attività del gruppo criminale
Dal furto di circa 900mila litri di kerosene in 4 mesi dall’oleodotto di una base Nato in Belgio per contrabbandarlo, fino alla tentata truffa ai danni della Regione Umbria per accedere a 1,5 milioni di finanziamenti in campo agricolo. I finanzieri del comando provinciale di Rimini hanno dato esecuzione in tutta Italia al decreto di sequestro preventivo da 3 milioni di euro emesso dal gip di Rimini Raffaella Ciccarelli, in applicazione della normativa antimafia e a una confisca da altri 34 milioni in capo a un solo imprenditore per vicende giudiziarie del passato.
Complessivamente sono 49 gli indagati di quella che la Procura europea Eppo, che ha competenza sui delitti commessi contro gli interessi dell’Ue, ritiene essere un’associazione a delinquere dedita a intestazioni fittizie di società, tentata truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio, ricettazione, contrabbando internazionale di oli minerali, frode nell’esercizio del commercio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria di Rimini, guidato dal tenente colonnello Roberto Russo, ha individuato nella città romagnola la ‘base’ delle attività, ma con ramificazioni fra Umbria, Abruzzo, Lazio e Belgio.
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