Alessandria, uccide moglie e figlio e poi suocera in casa di riposo: infine si suicida

Prima il duplice omicidio in casa, poi l'omicidio-suicidio all'Istituto della Divina Provvidenza

Omicidio-suicidio ad Alessandria dove Martino Benzi, 66 anni, si è recato nella casa di riposo in piazza della Divina Provvidenza dove viveva la suocera 80enne e l’ha uccisa accoltellandola. Subito dopo l’uomo si è tolto la vita. Tutto è successo intorno alle 11.30 di questa mattina in centro città. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Alessandria e il 118. Sono in corso le indagini da parte dei militari dell’Arma

Sono stati trovati morti anche la moglie e il figlio dell’uomo, accoltellati in casa. Sul posto i carabinieri per i rilievi del caso. Secondo gil inquirenti sono stati uccisi a coltellate dall’uomo, che poi si sarebbe recato nella casa di riposo per uccidere la suocera e infine si sarebbe suicidato.

Ha lasciato un biglietto annunciando ciò che avrebbe fatto. Lo confermano a LaPresse fonti investigative. Sarebbero stati trovati alcuni scritti relativi alle sue intenzioni ma nulla che, secondo gli inquirenti, faccia capire con certezza il movente della strage. L’uomo avrebbe ucciso in casa il figlio Matteo e la moglie Monica Berta e poi, poche ore dopo, si è recato nella casa di riposo della Divina Provvidenza di Alessandria per uccidere la suocera Carla Schiffo. Infine, si è ucciso.

“Le Piccole Suore della Divina Provvidenza fondate dalla Beata madre Teresa Michel, desiderano esprimere profondo dolore per la tragedia avvenuta questa mattina presso l’Istituto Divina Provvidenza di Alessandria. Il gesto estremo, violento e inspiegabile avvenuto nel nostro giardino ci ha tutte lasciate sgomente e senza parole”. È quanto si legge in una nota della Superiora Provinciale Natalina Rognoni. “Mentre esprimiamo massima vicinanza e le condoglianze più sincere alla famiglia dei deceduti così profondamente colpita – aggiungono le suore – assicuriamo le nostre preghiere di suffragio e, per quanto di nostra competenza, la totale collaborazione alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria affinché si possa fare presto piena luce su questa dolorosa vicenda”.

La preside della scuola di Matteo

“Matteo frequentava il nostro istituto, faceva il quarto anno dell’indirizzo di elettrotecnica. Il padre era molto attento ai bisogni del figlio, da risultare a volte iper-presente”. Lo dice a LaPresse la preside dell’Istituto Alessandro Volta, Maria Elena Dealessi, frequentato da Matteo Benzi, il ragazzo di 17 anni ucciso da suo padre Martino ad Alessandria. L’uomo ha anche ucciso sua moglie Monica Berta e sua suocera, Carla Schiffo prima di suicidarsi. Dealessi dice che “durante il Covid Martino era molto apprensivo in quanto la moglie era stata male e spesso evitava di mandare il figlio a scuola. Terminata però la pandemia, lo scorso anno non ci sono stati problemi”. La preside ricorda Matteo come “un ragazzo in gamba, mite e pacato e molto solare. A scuola non si è mai assentato e aveva ottimi voti, è stato sempre promosso. Non abbiamo avuto nessuna avvisaglia di problemi familiari”. Matteo era a casa quando suo padre l’ha ucciso perchè “la sua classe doveva entrare più tardi per via di una assemblea sindacale”. “La giornata più dura sarà domani – conclude la preside – quando gli studenti dovranno venire a scuola e fare i conti con la perdita di un loro compagno”.