L'uomo e ricercato e sospettato del femminicidio. Vefa lascia due figli, era inserita nella comunità del comune fiorentino

Klodiana Vefa, la donna uccisa a colpi di pistola in strada a Castelfiorentino, “era una grande lavoratrice, una donna splendida. Un paio di anni fa era riuscita finalmente a separarsi dal marito, un poco di buono. Un uomo violento. Lo sapevamo tutti. Ha avuto coraggio”. Lo racconta a LaPresse un’amica di Klodiana Vefa, 35enne di origini albanesi che da tempo viveva a Castelfiorentino, in provincia di Firenze. Si cerca il marito della donna, sospettato del delitto.

Lui la sottoponeva ad una forte violenza psicologica: lei – sempre solare e sorridente – cambiava completamente quando era con lui. Quell’uomo faceva davvero paura. Ma lei non lo aveva mai denunciato, ha sempre cercato di farcela da sola. Ha resistito tanto tempo”, racconta l’amica. “Non so perché abbia accettato quell’ultimo incontro. Non si dovrebbe mai farlo…”, sottolinea. “E poi lui si era rifatto una vita, aveva un’altra donna. Non capisco cosa l’abbia spinto a quel gesto. E’ stata un’esecuzione”, commenta la donna convinta che sia stata il marito ad uccidere Klodiana. Pensa che potrebbe suicidarsi? “Conoscendolo, no. Cercherà di scappare, forse tornerà in Albania”. Poi il pensiero va ai figli della coppia: “Quei ragazzi sono rimasti soli… Come faranno a sopravvivere a questo trauma?”.

Chi era Klodiana Vefa

“Chi osa vive, chi rimpiange sopravvive”. E’ una delle frasi che si trovano sui social di Klodiana Vefa, 35 anni, di origini albanesi, che viveva da tempo a Castelfiorentino, dove era inserità nella comunità: aveva studiato all’Istituto superiore F. Enriques. Vefa aveva due figli, minorenni, che compaiono spesso nelle foto e nelle frasi sui suoi social, da Facebook a Instagram. Si definiva “fatta di cemento armato e vetro soffiato” su Instagram. Secondo alcuni quotidiani locali, il corpo della donna senza vita in strada è stato trovato proprio dai figli. E proprio sui social scriveva tante parole legate ai suoi affetti e al ruolo che l’amore aveva nella sua vita, riprendendo a volte alcune citazioni, come questa: “Mi piace pensare che ogni donna abbia un po’ di mare nel proprio corpo, che ogni graffio sia solo un’onda più intensa. Mi piace pensare che ogni smagliatura sia un confine tra sole e acqua disegnato dalla sabbia. Mi piace pensare che il seno di una donna sia un pianeta vivibile (…) Perché questa terra ha il sapore di donna”. Solo poche settimane fa, accanto a una sua foto, su Instagram scriveva: “L’amore coglie sempre un pò di sorpresa… C’è chi ne resta sopraffatto e alla fine fugge.. e c’è invece chi lo vive con tutta la passione e la forza di cui è capace…”. Sui social frasi in italiano e albanese, mescolate a canzoni e citazioni. Si leggono anche alcune frasi dedicate alle donne: “Se un uomo si aspetta che una donna sia un angelo nella sua vita, deve prima creare il paradiso per lei. Perché gli angeli non vivono all’inferno”, scriveva su Instagram.

Le indagini

Sono ancora in corso le ricerche del marito di Klodiana Vefa. Sull’uomo si stringono i sospetti degli investigatori: è irreperibile dal momento dell’omicidio, avvenuto intorno alle 20 della serata di giovedì 28 settembre. I due, secondo quanto appreso, erano in fase di separazione e già da qualche tempo non vivevano nella stessa casa.

Klodiana Vefa lavorava come cameriera in un ristorante poco distante da dove è stata ammazzata. Secondo le informazioni finora raccolte, sembra che la donna, madre di due ragazzi di 17 e 14 anni (e non due bambini come in un primo momento comunicato), sia stata uccisa a colpi di pistola in strada, in via Galvani, frazione di Puppino. Tre i colpi refertati dai carabinieri sul luogo del delitto. Non è ancora chiaro quanti colpi siano stati sparati e quali si siano rivelati fatali per la donna. L’uomo che ha sparato è fuggito subito dopo al volante della propria auto. Le ricerche del marito della donna sono in corso in tutta la Val d’Elsa, tra Poggibonsi, in provincia di Siena, ed Empoli, provincia di Firenze. 

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