La rivelazione di un'amica di Gabriele Maffeo, trovato senza vita in un cassonetto
“Quando ho letto che Gabriele era morto e ho visto dove era stato trovato il suo corpo ho pensato di sapere immediatamente i nomi dei due colpevoli. La coppia che è stata fermata è una coppia di spacciatori conosciuti da tutti qui a Biella. Forse Gabriele doveva dargli dei soldi. Immagino anche che gli altri due ragazzi fermati fossero lì presenti in casa come clienti e probabilmente si sono trovati in mezzo a questa storia. Perché lì si spacciava e spesso facevano fermare qualcuno a consumare nell’ appartamento”. A dirlo a LaPresse chiedendo di restare anonima è una amica di Gabriele Maffeo, l’uomo di 33 anni trovato morto a Biella in un cassonetto, avvolto in un telo di plastica.
Gabriele era bonaccione ma ha conosciuto droga
“Gabriele era un bonaccione, un ragazzo davvero dolce e a volte anche un po’ ingenuo”, continua la donna. “Ha sempre lavorato ed è sempre stata una persona molto onesta. Poi purtroppo ha conosciuto la droga ma per il bene di suo figlio, di se stesso e della sua famiglia aveva intrapreso un percorso di crescita e di rinascita abbandonando la dipendenza. Erano mesi, quasi un anno, che non era più coinvolto in certe cose ed era fuori da Biella. In tanti gli dicevamo di non tornarci qui, che stava facendo bene, che finalmente stava bene ed era felice di poter vedere crescere suo figlio e poter costruire un rapporto con lui”, racconta ancora. “Poi però è tornato, non so se fosse di nuovo caduto nella dipendenza. Non era un santo ma non era una persona cattiva e voleva riprendere in mano la sua vita. È tornato in città e ha incontrato purtroppo le persone che frequentava in precedenza e chissà cosa è successo dentro quella casa. Non si può morire così”, ha concluso.
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