Il 3 ottobre del 2013 la tragedia che costò la vita a 368 persone
Volti, nomi, storie. Soprattutto speranze. Sono trascorsi 10 anni dalla tragedia dei migranti nel naufragio di Lampedusa, avvenuta il 3 ottobre del 2013. Non la prima, non l’ultima, ma quella in cui il Mediterraneo ha restituito i corpi di 368 vittime, in fuga dai loro Paesi d’origine verso l’Europa, sulla rotta del mare. Eppure, a distanza di dieci anni, i migranti che attraversano il Mediterraneo continuano a morire.
Nel 2016 proprio il 3 ottobre fu istituita la Giornata nazionale della Memoria e dell’Accoglienza, a ricordare lo strazio di quella giornata e i morti che il Mediterraneo continua a restituire.
I dati Ismu: oltre 28mila morti in dieci anni
Secondo i dati della Fondazione Ismu, dal 2014 ad oggi sono stati oltre 28mila i migranti morti o comunque dispersi nel Mediterraneo.
Nell’ultimo decennio gli eventi fatali avvenuti durante la traversata del Mediterraneo Centrale verso l’Italia rappresentano mediamente il 76% del totale eventi accaduti su tutte e tre le rotte del Mediterraneo, con proporzioni particolarmente elevate negli anni 2014 (95%), e negli anni 2016 e 2017 (90%); e anche il 2023, non ancora concluso, registra quasi il 90% degli eventi fatali nel Mediterraneo Centrale.
Solo da gennaio ad oggi, numeri confermati anche dalle agenzie dell’Onu, sono morti oltre 2mila migranti navigando sulla rotta verso l’Italia, su un totale di 2.356 decessi complessivi. Il viaggio verso l’Italia si conferma la più rischiosa e pericolosa fra le tre rotte mediterranee, la centrale verso l’Italia, l’orientale che porta in Grecia e quella occidentale verso la Spagna.
Gli arrivi dal primo gennaio
Dal primo gennaio ad oggi, sono stati oltre 133mila gli arrivi in Italia, con un incremento dell’87% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra loro, secondo le più recenti stime dell’Unicef, sarebbero almeno 289 i minori, 11 ogni settimana. L’anno in corso potrebbe dunque diventare il più importante per numero di sbarchi dopo gli anni record della crisi dei rifugiati, quando giunsero via mare sulle coste italiane oltre mezzo milione di migranti in un triennio (170mila persone nel 2014, 154mila nel 2015 e 181mila nel 2016).
In Italia gli sbarchi stanno registrando negli ultimi tre anni notevoli aumenti: dai 34mila migranti giunti via mare nel 2020 si è passati ai 67mila del 2021, e durante il 2022 il numero di arrivi è tornato a sei cifre, superando le 105mila unità.
Meloni: “Ricordo commosso, impegno contro tratta esseri umani”
“Ricordiamo oggi con profonda commozione il tragico naufragio di Lampedusa di dieci anni fa, in cui persero la vita 368 persone. Da allora troppe tragedie si sono ripetute per raggiungere le coste d’Europa ed è nostro preciso dovere porre fine a questa continua strage, anche bloccando la partenza delle imbarcazioni di fortuna”. Così la premier, Giorgia Meloni, in una nota. “L’impegno del Governo italiano per spezzare l’orrendo business della tratta degli esseri umani continuerà incessante, anche nel nome di tutte le vittime che hanno perso la vita in mare”, conclude Meloni.
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