Lo ha ordinato il Tribunale di Milano. Fino a ottobre 2022 Daniela Santanchè era amministratrice e azionista di maggioranza

Il Tribunale di Milano ha ordinato “l’ispezione giudiziale” dentro la Visibilia Editore spa nell’ambito della causa per “gravi irregolarità” promossa dai soci di minoranza della quotata in borsa di cui è stata amministratrice e azionista di maggioranza fino all’ottobre 2022 la ministra del Turismo, Daniela Santanché.

Il collegio dei giudici civili Amina Simonetti, Maria Antonietta Ricci e Alima Zana ha incaricato la commercialista Daniela Maria Ausilia Ortelli di “verificare la correttezza” del bilancio 2022 e della semestrale 2023, “l’andamento attuale della società” in relazione agli obiettivi del piano industriale 2023-2025 e “il rispetto del piano di rientro” da parte delle società debitrici Visibilia Concessionaria srl e di Visibilia srl in liquidazione (per le quali Santanché ha posto a garanzia la sua abitazione milanese del valore di quasi 6 milioni di euro) indicando “l’eventuale scaduto del debito di Visibilia Concessionaria srl”. Inoltre l’ispettore giudiziale nominato dal Tribunale avrà il compito anche di vagliare “l’utilità della revoca della sospensione del Pestrito Obbligazionario Convertibile (Poc) cum warrant”, deciso dal nuovo consiglio di amministrazione di Visibilia Editore insediatosi a marzo 2023. Il riferimento è alle diverse tranche del prestito obbligazionario siglato da Visibilia con la misteriosa società finanzaria delle Isole Vergini Britanniche, fondo Negma, avviato nel 2019 per far fronte a esigenze di liquidità e sospeso quest’anno. Secondo gli azionisti di minoranza il Poc avrebbe permesso operazioni speculative sul titolo di Visibilia, facendone crollare il valore delle azioni fino al 97% della quotazione iniziale. Il nuovo management aveva deciso di sospendere la quarta e ultima tranche da 500mila euro dell’accordo con Negma per fugare ogni dubbio fino all’udienza dello scorso 28 settmebre quando ha depositato una mail inviata via Pec al fondo nella quale richiedeva di accedere nuovamente al Poc. 

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