Dalle immagini riprese dalle telecamere della società che gestisce il tratto stradale si vedono gli stop del mezzo illuminarsi

Tra i quesiti formulati dalla Procura della Repubblica di Venezia, ai quali dovranno rispondere i consulenti nominati per chiarire le cause che hanno provocato la tragedia del bus che è precipitato dal cavalcavia a Mestre dove sono morte 21 persone e 15 sono rimaste ferite, ci sono anche quelli legati alle verifiche sull’impianto frenante e sulla centralina del bus. Il mezzo precipitato dal cavalcavia, era di recente immatricolazione, ma dalle immagini riprese dalle telecamere della società che gestisce il tratto stradale si vedono gli stop del mezzo illuminarsi, ma nonostante la frenata il bus procede la sua corsa vero il guard rail senza rallentare. Un circostanza questa, che solo un approfondito esame dei tecnici nominati dalla procura potranno chiarire.

 

La magistratura indaga anche sullo stato del manto stradale e del guardrail del cavalcavia di Mestre dal quale è precipitato l’autobus. Sul tratto di strada in questione il guardrail sarebbe vecchio e in alcuni tratti sarebbe in corso la sostituzione dello stesso. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta, per ora senza indagati, sull’accaduto e ha disposto anche la verifica sul cronotachigrafo (scatola nera) per verificare se sia utilizzabile. Tra le ipotesi per l’incidente, quella di un malore dell’autista.

Oggi autopsia autista bus 

Verrà effettuata nel pomeriggio, l’autopsia su Alberto Rizzato, l’autista che era alla guida del bus precipitato dal cavalcavia Vempa, dove sono morte 21 persone. La procura di Venezia, che ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio stradale plurimo, ha disposto anche gli esami tossicologici ed alcolemici come atto dovuto. 

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