A farne le spese sono quasi sempre bambine o ragazze, che rappresentano l'89% dei casi
Aumentano in Italia i minori vittime di reati sessuali: +27% in un anno, passando dai 714 casi nel 2021 a 906 nel 2022. A farne le spese sono quasi sempre bambine o ragazze che rappresentano l’89% dei casi. È quanto emerge dai dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa ‘La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo’ 2023, in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre). Secondo il report, la grande prevalenza di bambine e ragazze tra le vittime non solo è confermata ma aumentata, in particolare nei reati a sfondo sessuale: sono state l’89% (sul totale di 906 casi) tra le vittime di violenza sessuale nel 2022, erano l’87% l’anno precedente (su 714) e l’85% (su 689) nel 2012, mentre nel 2022 sono state il 65% (su 37) le bambine vittime di prostituzione minorile mentre erano state il 60% (su 77) nel 2012. La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altre fattispecie di reato, come maltrattamento di familiari e conviventi minori (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%).
Reati su minori in crescita del 10%
In generale, i reati che hanno come vittime minori hanno segnato un record anche guardando al numero complessivo. Nel 2022 sono stati 6.857, con un drastico aumento del 10% dal 2021, anno in cui il dato aveva superato per la prima volta quota 6mila. A confermare la tendenza di crescita è il dato su 10 anni: dal 2012 (5.103 reati) al 2022 i crimini a danni di minori sono aumentati del 34%.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata