L'omicidio avvenne in seguito a una lite tra la vittima, Luigi Mocerino, e Salvatore Puzzo, detto 'o chirù'
È stato arrestato il presunto killer di Luigi Mocerino, ucciso con quattro colpi di pistola alla schiena, nel giorno di San Silvestro, il 31 dicembre 2022, ad Afragola, in provincia di Napoli. L’uomo, di 46 anni, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli. Al 46enne viene contestato – secondo quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di cui LaPresse ha preso visione – di aver esploso almeno 4 colpi contro Mocerino che, in quel momento, aveva parcheggiato la propria auto poco distante da una panetteria in via Verdi ad Afragola, forse nel tentativo di fuggire, dopo essersi accorto di essere finito nel mirino dei killer. Dopo aver sparato, il 46enne è fuggito in sella a uno scooter. L’agguato era avvenuto nella roccaforte del clan Moccia, territorio nel quale a contendersi il mercato degli stupefacenti sono il gruppo delle Salicelle, facente capo, tra gli altri, a Giuseppe Sasso e il gruppo di Gelsomino, cui appartiene il 46enne arrestato oggi.
L’omicidio avvenne in seguito a una lite tra la vittima e Salvatore Puzzo, detto ‘o chirù’. Mocerino – secondo quanto ricostruito – avrebbe rifiutato di pagare una ‘quota’ per gestire in maniera autonoma la propria piazza di spaccio o rifornirsi da lui di stupefacente. Mocerino avrebbe pagato anche la sua decisione di allearsi con il gruppo contrapposto delle Salicelle, all’epoca capeggiato da Giuseppe Sasso detto ‘o ninnillo’. L’agguato è stato preparato, dunque, con modalità tipiche dell’esecuzione “con l’aggravante di aver commesso il fatto con azione metodologicamente mafiosa” e “avendo agito sfruttando la condizione di assoggettamento omertoso esistente sul territorio” per “affermare il predominio e il controllo del mercato illecito” della droga “su tutto il territorio di Afragola”.
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