Il noto vignettista era malato da tempo
È morto stamani all’ospedale fiorentino di Torregalli Sergio Staino, 83 anni. Staino, vignettista, papà di ‘Bobo’, ed ex direttore dell’Unità, da tempo era malato ed era ricoverato da qualche giorno per un aggravamento delle sue condizioni. Staino era nato a Piancastagnaio (Siena), ma da tempo risedeva a Scandicci (Firenze). La sua storia professionale è legata principalmente a l’Unità, ma collabora anche con il Messaggero. Nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico Tango e nel 1987 realizza per Rai3 il programma Teletango. Poi, sempre per la Rai, il programma Cielito Lindo, un varietà satirico condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci. Nel 1989 dirige e sceneggia il film Cavalli si nasce, e nel 1992 Non chiamarmi Omar, sviluppato a partire da un racconto di Altan. Nel 2007 realizza Emme, “periodico di filosofia da ridere e politica da piangere”, supplemento settimanale de l’Unità, continuando le sue collaborazioni anche con televisione, cinema e teatro.Nel 2016 Matteo Renzi, premier e segretario dem, gli affida l’Unità in affiancamento ad Andrea Romano. Ci resta circa un anno, fino all’aprile 2017, quando rassegna le dimissioni. Torna direttore il mese successivo e rimane in carica fino alla chiusura del giornale, il 2 giugno 2017. Dopo la chiusura dell’Unità, arrivano le collaborazioni per La Stampa e l’Avvenire.
Le reazioni e i messaggi di cordoglio
“Un abbraccio di commossa vicinanza alla famiglia e agli amici di Sergio Staino per la sua scomparsa. È stato un intellettuale che con l’ironia, l’intelligenza e la matita ha segnato un pezzo importante dell’immaginario della sinistra. Siamo tutte e tutti cresciuti con le sue vignette, i suoi personaggi, le sue battute fulminanti. Ci mancherà moltissimo e faremo in modo che nelle prossime settimane e prossimi mesi la comunità democratica lo ricordi con il grande affetto che a lui ci lega. Ai suoi cari e alle persone che gli hanno voluto bene e hanno lavorato con lui vanno le nostre più sentite condoglianze”, scrive la segretaria del Pd Elly Schlein. “La morte di Sergio Staino mi riempie il cuore di tristezza. Sergio è stato spesso un feroce critico e allo stesso tempo un affettuoso fratello maggiore. Ma per me è sempre stato soprattutto una persona vera con cui confrontarsi e discutere.Il mio messaggio di condoglianze più affettuoso a Bruna, ai figli Michele e Ilaria, a tutti quelli che gli hanno voluto bene”, afferma il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Volevo bene a Sergio Staino. Era non solo un grande artista ma anche una persona buona e profonda. RIP”, scrive Carlo Calenda, leader di Azione.
“Caro Sergio, che brutto scherzo che ci hai fatto: tu e Bobo per noi eravate immortali”, aggiunge il sindaco di Firenze, Dario Nardella, per il quale “con Staino perdiamo tutti un grandissimo professionista che tramite la sua matita ha fatto riflettere non solo le persone comuni ma anche molta parte del centrosinistra e del Pd, partito al quale non risparmiava spesso critiche, anche se sempre costruttive, e che spronava ad essere più vicino al suo popolo”. “Con Sergio Staino se ne va non solo una matita geniale, l’indimenticabile creatore di Bobo, ma anche un autore e giornalista brillante e acuto, capace sempre di farci sorridere e riflettere. Un abbraccio affettuoso alla famiglia e a tutti quelli che gli volevano bene”, ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.”Ci ha lasciati Sergio Staino, gia direttore de L’Unità e padre di Bobo, il personaggio delle sue vignette, interprete dei sentimenti, delle ansie, delle speranze del popolo della sinistra. Grazie Sergio, ci mancherai, ma ti porteremo nel cuore”, scrive il deputato del Pd Piero Fassino. “Addio, Sergio Staino. Mite e grande”, commenta il giornalista Enrico Mentana. “Se ne va un amico, affettuoso e severo con me, ma pronto al divertimento e al gioco che oggi non sembrano più possibili, e autore per me e per mia sorella (‘La nave di Teseo’) delle illustrazioni per ‘Il diario della capra’ in due edizioni di successo cui Sergio Staino contribuì interpretando il pensiero di un uomo apparentemente dall’altra parte rispetto alla sua, ma che stava dalla stessa parte nel riconoscere i paradossi e le contraddizioni della realtà quotidiana dove non ci sono destra e sinistra ma intelligenza e stupidità, generosità e miseria, e lui era intelligente e generoso”, ha commentato la scompara Vittorio Sgarbi.
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