Lo avrebbe detto Domenico Livrieri ai Carabinieri
“Non volevo ucciderla, sono dispiaciuto”. È quanto avrebbe detto in dichiarazioni spontanee ai carabinieri Domenico Livrieri, il 46enne originario della Basilicata fermato per l’omicidio della 60enne Marta Di Nardo, donna scomparsa il 4 ottobre il cui cadavere è stato trovato tagliato in due e in avanzato stato di decomposizione in un soppalco nell’appartamento del vicino di casa, nel caseggiato Aler di via Pietro da Cortona 14 a Milano. Nelle indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano e della Compagnia di Milano Porta Monforte, coordinate dal sostituto procuratore di Milano Leonardo Lesti, l’uomo risponde di omicidio volontario, occultamento di cadavere e vilipendio aggravato dalla mutilazione. Sarà sentito entro lunedì dalla gip Alessandra Di Fazio per l’interrogatorio di convalida. Livrieri – che soffre di disturbi psichiatrici ed era in cura, come la vittima, presso un Centro psico-sociale (Cps) – ha ammesso di aver colpito la donna “al collo” con un coltello da cucina e di averla tagliata per nasconderla meglio. Avrebbe agito completamente da solo nonostante i dubbi iniziali da parte degli inquirenti.
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