A rivendicare l'affissione i militanti del movimento 'identitario e nazionalista' La Barriera

Manifesti affissi sui muri della città, a Torino, contro lo ius soli e lo ius scholae. A rivendicare l’affissione i militanti del movimento ‘identitario e nazionalista’ La Barriera, in protesta – fanno sapere – contro la decisione del Comune di Torino che ha introdotto, nel proprio statuto lo ius scholae. “Abbiamo voluto affiggere questi manifesti per ricordare a tutti quanti, ma soprattutto alle forze politiche del consiglio comunale di Torino, che, come tra l’altro prevede lo ius sanguinis attualmente in vigore in Italia, soltanto chi nasce da genitori italiani è italiano”, affermano i militanti.“Essere italiani – continuano da La Barriera – significa far parte di un popolo, difendere una patria, proteggere un’identità, onorare una storia e trasmettere una tradizione. Proprio per questo la cittadinanza italiana non può essere regalata a chiunque, come accadrebbe con lo ius scholae o, ancora peggio, con lo ius soli”. “Il Consiglio comunale più che pensare ad approvare delibere per dare cittadinanze fasulle, e fortunatamente prive di valore, a persone che italiane non sono, dovrebbe impegnarsi a lavorare per risolvere gli enormi problemi che affliggono la nostra città” concludono dal movimento.

Nei giorni scorsi, il Consiglio comunale di Torino, aveva approvato con 31 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuto, una delibera presentata dalla consigliera Elena Apollonio di Alleanza dei Democratici – DemoS, Vincenzo Camarda e Lorenza Patriarca del Partito Democratico che introduce a Torino lo ‘Ius Scholae’. È stato modificato lo Statuto Comunale introducendo il comma 6 all’articolo 7 che prevede la concessione della cittadinanza civica ai minori nati all’estero e residenti a Torino che abbiano completato in Italia una delle due articolazioni del primo ciclo di istruzione (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado) o il secondo ciclo di istruzione.

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