Provvedimento di fermo per 17 persone appartenenti ad alcune famiglie mafiose del capoluogo siciliano
La famiglia Gambino di New York chiedeva consigli ai boss palermitani per gestire il racket agli imprenditori della Grande Mela. Un dialogo scoperto dalla polizia e dall’Fbi già negli anni Settanta con l’allora capo della mobile Boris Giuliano, continuato con Giovanni Falcone e oggi rinsaldato con il definitivo tramonto della stagione corleonese. Il settimo atto della collaborazione fra gli investigatori americani e palermitani è andato in scena questa notte con 17 fermi per associazione per delinquere, estorsione, incendio doloso, cospirazione e turbativa d’asta. Sette sono stati eseguiti nel Palermitano dalla squadra mobile e dallo Sco su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. I sette fermati appartengono alle famiglie di Partinico, Borgetto e Torretta.
L’operazione si inserisce in più vasto contesto investigativo ed esecutivo che ha visto il coinvolgimento di investigatori della Polizia di Stato e del Federal Bureau of Investigation in una complessa e articolata indagine avviata sui componenti della famiglia Gambino di New York ed alcuni referenti italiani del medesimo sodalizio ancora attivi in Sicilia. Infatti in tale contesto operativo, contestualmente all’esecuzione del provvedimento di fermo a carico dei 7 indagati in provincia di Palermo, la competente articolazione FBI di New York ha eseguito analoghe misure restrittive a carico di ulteriori 10 soggetti, indagati per associazione per delinquere, estorsione, incendio doloso, cospirazione e turbativa d’asta.
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