Bullismo in aumento tra giovanissimi. L’ex bullo: “No a leggi tappabuchi, servono investimenti”

Il racconto di Daniel Zaccaro, che lavora nella comunità di don Burgio, cappellano al carcere minorile Beccaria. Il parroco: "Accade sempre più anche in famiglie 'normali' "

Aumentano gli atti di bullismo e cyberbullismo tra i giovanissimi. Le ragazze sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota consistente di ‘bulle’. È quanto emerge dalla XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia ‘Tempi digitali’, diffusa da Save the Children in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, che si celebra il 20 novembre. Questo aumento deriva in gran parte da “emulazione e omologazione dei social e del web”, come spiega a LaPresse don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayros. “Naturalmente senza demonizzarli, però per emergere ed essere socialmente accettabile, devi trasgredire. Per molti ragazzi il fallimento è esasperante, i soldi sono la narrazione apparentemente più vincente: se la mia famiglia non può darmi qualcosa me lo prendo. È una forma possessiva e di commercializzazione dei rapporti umani”. “Questi dati – spiega ancora – confermano quello che si vede da tempo nella realtà, emerge un problema di disagio molto vasto che non riguarda solo ragazzi di seconda o terza generazione che vivono in povertà educativa ed economica ma anche tanti ragazzi di famiglie medie, molto ‘normali. E su questo dobbiamo interrogarci”.

Tra i ragazzi che lavorano nella comunità di don Burgio c’è Daniel Zaccaro, 29 anni. Oggi è educatore con Kayros a Milano e ha raccontato la sua storia nel libro: ‘Ero un bullo’. Zaccaro è stato in alcuni istituti minorili e nel carcere di San Vittore quando era minorenne e poco più che maggiorenne. ”Un messaggio per i ragazzi che fanno i bulli? Penso che il vero messaggio sia per gli adulti non per i ragazzi. I ragazzi sono semplicemente la conseguenza di un’educazione e una cultura che la società dà loro” racconta a LaPresse. “Agli adulti occorre dire di essere meno moralisti e ascoltare di più. Adesso il problema è più accentuato perché il web e la comunicazione girano più veloce. Il fascino del male attrae perché non c’è una proposta di bene autentico che sia all’altezza del male – aggiunge – quando ero ragazzino avevo atteggiamenti da bullo perché come tanti ragazzi con traumi infantili mi sentivo un vuoto e avevo bisogno di essere notato”.Oggi Zaccaro parla del suo impegno come di un modo per ‘sanare’ il male del passato: “Quello che faccio ogni giorno è anche una redenzione. Uno poi pensa che le mie ‘vittime’ siano molte ma non è così. Cosa posso dire loro? Che mi dispiace e che ho messo anima e corpo, il mio impegno e la mia vita, per redimermi“. Poi lancia un messaggio alla politica: “Le leggi fatte in emergenza lasciano il tempo che trovano – dice parlando del dl Caivano – sono leggi che tappano i buchi. Chi sbaglia deve pagare ma si deve investire sul sociale. A livello di investimenti sulla cultura e l’istruzione siamo messi male e quello fa la differenza” dice ancora. “Da educatore posso dire che i ragazzi non vanno solo condannati ma rieducati” conclude.

Un tema, quello dei reati minorili, che ha spesso tirato in causa la sicurezza nelle città. Oggi il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato di “campagna politico-mediatica” contro il capoluogo milanese. “Certamente a Milano c’è un problema di sicurezza ma c’è ovunque, non è che qui sia il Bronx – conclude don Burgio – ma c’è anche un tema di disuguaglianza, perché per esempio i ragazzi che arrivano al Beccaria nella maggioranza dei casi vivono una condizione di povertà assoluta. I poveri in Italia stanno aumentando in modo vertiginoso”.